Venerdì 19 Aprile 2024

Vibo Valentia, uccise anziana durante rapina. Romeno incastrato dal Dna e arrestato

Il giovane, un romeno di 23 anni, dopo il delitto era ritornato nel suo Paese. I genitori, che vivono in italia, avevano cercato di sviare le indagini facendo cadere i sospetti su un altro romeno

I carabinieri (Foto archivio)

I carabinieri (Foto archivio)

Vibo Valentia, 28 luglio 2014 - Aveva ucciso l'anziana che lo aveva scoperto a rubare nella propria abitazione, ma dopo quasi un anno di indagini è stato incastrato dalla prova del Dna e arrestato in Romania. Il presunto omicidia è un giovane di 23 anni, che all'epoca dei fatti risiedeva con i genitori a Soriano Calabro, un centro del Vibonese. Ed è qui che - secondo le indagini dei carabinieri che hanno portato alla sua identificazione - ha soffocato Lucia Ioppolo, 85 anni.

Era il 23 novembre 2013 quando il cadavere della donna fu trovato riverso in un corridoio al piano terreno della casa in cui viveva messa e che era stata messa a soqquadro. Il ragazzo frequentava quella casa perché l'anziana, bisognosa di aiuto, era solita incaricare alcune persone per l'acquisto dei medicinali che le venivano prescritti e ai quali dava in cambio un pasto caldo, generi di prima necessità oppure 10 euro. 

Quella sera, secondo l'accusa, approfittando della momentanea assenza della donna, il giovane aveva iniziato a rovistare cercando il denaro che poi è stato trovato dai carabinieri: soldi e oggetti in oro per un valore di circa 3.000 euro. Scoperto, l'aveva uccisa e, poi, le aveva messo in bocca alcune zollette di zucchero per sviare le indagini facendo credere ad una morte naturale visto che la donna era diabetica.

Poco dopo il delitto, il giovane romeno aveva lasciato l'Italia ed era tornato dopo alcuni mesi a trovare i genitori, che abitano vicino alla casa di Lucia Ioppolo e che nel frattempo avevano cercato di sviare le indagini facendo cadere i sospetti su un altro romeno, invece estraneo. In occasione del suo rientro, i carabinieri, con la scusa di un normale controllo, hanno sottoposto il 23enne al tampone salivare riuscendo così a confrontare il dna con quello recuperato dalle tracce biologiche dell'assassino trovate sotto le unghie dell'anziana che, in un estremo tentativo di difesa, aveva graffiato il suo assalitore. 

Ottenuta la piena corrispondenza del dna la magistratura, nel maggio scorso, ha emesso un mandato di arresto europeo per il giovane che è stato rintracciato dalla polizia nazionale romena per il tramite del Dipartimento centrale di Polizia Criminale. A breve sarà estradato per essere processato.