Tunisia del nord-ovest, fra mosaici e la Costa del Corallo

Il reportage di Gloria Ciabattoni

Tunisi

Tunisi

 

 

È la Tunisia che non ti aspetti, un po’ Africa e tanto Toscana coi colli punteggiati di ulivi e i pini marittimi. L'itinerario ci porta a nord-ovest, ai confini con l'Algeria, in una full immersion nella storia.  Siamo in quella che anticamente veniva denominata Numidia e che oggi corrisponde all'incirca a  Marocco, Tunisia e alla  parte nord orientale dell'attuale Algeria. Da qui provenivano i temibili guerrieri Numidi che in epoca della conquista romana si distinguevano anche come gladiatori. Qui la storia di questo paese si intreccia con quella della Sardegna e della Sicilia per gli scambi commerciali che avvenivano fin dall'antichità data la vicinanza dei luoghi.

Panoramica di Tunisi L'itinerario del quale sui parla parte da Tunisi  e va a ovest verso il confine con l’Algeria. Prima tappa il Parco Nazionale di Ichkeul, patrimonio dell’Umanità e gioia degli ornitologi: intorno all’omonimo immenso lago (di 90 kmq ) svernano 200mila uccelli di oltre 150 specie diverse. Sulla collina c’è un piccolo museo.

Street food n. 1: chapati Questa zona è meta di un turismo anche famigliare: d'estate non è raro che qui si venga a fare pic-nic: se non si hanno le provviste si può acquistare per un euro in una capannina il chapati, una locale 'piadina' molto morbida e preparata al momento, farcita con uova e verdura, buonissima.

Si prosegue per la  vicina Bizerte  (Biserta), che  fu la colonia romana fondata da Giulio Cesare dopo la battaglia di Tapso. Dopo una passeggiata sulla ‘corniche’,  al vecchio porto, costeggiando le mura della medina,  si può pranzare a ‘Le petite mousse’  (Route de la corniche), con gamberi, calamari e branzino.

Tramonto a Bizerte La zona offre scorci suggestivi per i fotografi soprattutto al tramonto, quando fra le case bianche coi portoni azzurri passeggiano mano nella mano giovani coppie, lei con il velo in testa.

Si arriva poi a Tabarka, che sarà la base per qualche giorno. Cittadina di pescatori e località turistica sulla Costa del Corallo, dominata dal Forte Genovese (assolutamente da visitare) e coi caratteristici faraglioni, è d'estate che offre il meglio di sè coi negozi e le bancarelle che vendono il corallo.

Il Forte Genovese di Tabarka visto dalla passeggiata che porta ai faraglioni Famosa da sempre per il corallo rosso fuoco, Tabarka offre shopping per tutti. Se la lavorazione è semplice, ovvero piccoli pezzetti o 'cornetti' si va sui 20 euro per una collana. Ma un collier lavorato a boule costa sui 450 euro. Una gita in barca permette di cogliere la bellezza della costa, dall’imponente forte genovese del XV secolo ai romantici faraglioni che sorgono dal mare. Da terra, una passeggiata ci porta a costeggiarli, ottimo punto per ammirare il mare.

Da Tabarka in giornata si arriva vicino a Jendouba, al sito di Bulla Regia, un sogno in un paesaggio che più mediterraneo non si può. Il sito è antichissimo ma le vestigia che ammiriamo sono romane e bizantine (dall' 80 d.c.). Molti edifici sono in parte sotterranei, per consentire a chi ci abitava di godere di un po' di frescura nelle estati africane.

Rovine di una basilica bizantina a Bulla Regia Vi sono le rovine delle terme, della casa del tesoro, di due basiliche cristiane, le case di caccia, di pesca e di Afrodite. Questi palazzi nascondono fantastici mosaici. Sono scene di caccia, tigri e leoni, uomini a cavallo, che ci parlano non solo di un'epoca lontana ma di un territorio che non esiste più, così come sono estinte le belve che ci guardano con splendenti occhi di lapislazzulo o marmo nero. Fra i mosaici che ci affascinano spicca, nella casa di Amphitrite, un misterioso pensoso viso di donna.

La dama misteriosa di Bulla Regia Il sito di Chemtou è a 20 km da Jendouba, vicino al confine con l’Algeria. Già in periodo romano era noto per le cave di marmo giallo e rosso. La città prosperò fino all’epoca bizantina e fu poi abbandonata all’arrivo degli arabi. Per conoscerne la storia oggi c’è il Museo di Chemtou. Altra atmosfera al centro termale di Hammam Bourguiba, dove fra le montagne si gode dei benefici delle acque sulfuree. Qui nella foresta l' Hotel El Mouradi, 4 stelle, (www.elmouradi.com) ha un centro termale attrezzatissimo e frequentato da persone locali ma anche da turisti, che ne approfittano per unire la vacanza ai benefici di cure molto efficaci.

  Un mosaico del Bardo Infine a Tunisi, dove il Museo del Bardo ci strega con la sua fantastica collezione di mosaici che passa per essere la più ricca raccolta del mondo. Inaugurato nel 1888, è in un fantastico palazzo imperiale che da solo coi suoi arabeschi merita la visita. Tra i capolavori che occupano intere stanze ci ha colpito questo antico ma sempre attuale omaggio alla vanità femminile

La medina di Tunisi è tutta un souk ed è il regno dello shopping. Dalle ceramiche ai narghilè, alle borse di cuoio, all’hennè, alle spezie, alle essenze, c’è di tutto. Molto belli i gioielli d’argento: per una catena tradizionale chiamata ‘rhianna’, lavorata a mano, si va sui 30 euro. In Souk Ettrouk 6, l’Atelier Dar D’Art è in una casa a più piani del XV° secolo (l’antica cucina è intatta).

Tramonto sulla medina di Tunisi Dal terrazzo sul tetto si gode una splendida vista sulla medina e il tramonto è un vero spettacolo. L’edificio è ricco di arredi, mobili, tappeti, gioielli da ammirare. E da comprare (molto belli gli orecchini d'argento e le collane).

Sidi Bou Said è un villaggio vicino a Tunisi tutto bianco e azzurro, gettonatissimo per le vacanze. La via principale porta al celebre ‘Café des Nattes’ (da gustare, il tè alla menta con pinoli) e al ‘Café Sidi Chabain’ dalla cui terrazza si gode un magnifico tramonto su Tunisi La cucina 

Antipasti tipici con olive, burro e harissa La cucina tunisina è un misto di Oriente ed Europa. Molte le verdure e le zuppe  e poiché qui siamo sul mare non si può non approfittarne per gustare spigole e orate alla griglia, buonissime. Per i 'carnivori' ci sono pollo, agnello, manzo e coniglio.  Naturalmente il cus-cus regna sovrano. Fra le salse spicca la piccantissima  harissa, peperoncino di fuoco da gustare con il pane. Nè mancano le ottime olive, infatti  questa zona è ricca di ulivi. Da assaggiare (anche fermandosi nelle baracchine per strada) il brick, preparato con pasta brick (assomiglia alla filo) e  ripieno di patate, tonno, verdure e uovo: si fa un involtino o lo si piega a mezza luna e  poi si frigge. Un capitolo a parte meriterebbe il pane, perché se nei ristoranti servono baguettes nei chiostri lungo le strade si può trovare il chapati, una sorta di piadina sottilissima e morbida fatta con semola olio e sale e cotta in una padella rovente. Spesso è ripiena di verdure ma anche da sola è ottima. Quindi, non paghi di avere assaggiato il chapatii a Ichkeul, ci fermiamo anche tra i boschi di Hammam Bourguiba, dove lungo la strada ci attira il profumo che viene da una modestissima casetta.

Street food n.2 Qui una donna cuoce il tipico pane arabo aromatizzato all'anice, che cuoce in un grosso forno di argilla. sarà stata l'ora tarda, ma era davvero buonissimo. Il vino è una sorpresa, in particolare alcuni rossi sono davvero buoni.

I ristoranti In una bellissima dimora nella medina, Dar Belhadj (rue des Tamis 17) è tra i ristoranti migliori di Tunisi, in un antico palazzo, con la sala  riccamente decorata: ottimo cibo, in testa gli antipasti soprattutto dei 'mini-brick' deliziosi. Per il secondo proviamo pollo alla griglia, morbidissimo e ben cotto. Qui finalmente ci viene servito il tabouna, il tradizionale pane berbero, piatto, rotondo e pesante,  aromatizzato con semi d'anice, cotto nel tradizionale forno a volta in argilla dal quale prende il nome.

Sulla collina di Sidi Bou Said il ristorante Dar Zarrouk (Rue Hédi Zarrouk, 2026) ha un ottimo menù (anche qui scegliamo il pesce, questa volta al forno) e una splendida vista sul mare da godere, d'estate, anche dalla grande terrazza.

Dormire Regency Tunis ll Regency Tunis è davvero consigliabile: un bel 5 stelle sulla Costa di Cartagine, con camere spaziose, piscina e la Spa.  Il ristorante a self service alla sera offre un ricco buffet con il meglio della cucina tunisina. Qui gustiamo buonissimi calamari ripieni (specialità locale) al gusto di menta fresca. www.regencytunis.com A Tabarka il Rèsidence Méhari con 21 appartamenti e 36 ‘studios’ è ideale per le famiglie.  Buono anche il ristorante dove si cena a buffet. A Tabarka in avenue Jean Jaurés, www.goldenyasmin.com.

Info: www.tunisiaturismo.it