Bologna, 2 maggio 2015 - E' conosciuto come il cuoco contadino, per le sue scelte di vita e di lavoro. Per essere più precisi, è stato Carlo Petrini fondatore di Slow Food a definirlo così, proprio perchè “ha saputo restituire alla sua terra l'orgoglio che merita.”. Così Peppe Zullo, partendo da Orsara di Puglia, ha diffuso la riscoperta della tradizione mediterranea e del cibo inteso come “elemento di felicità” ed espressione di “natura e cultura”, come afferma. Questo personaggio ha declinato il suo credo su più ambiti. Nella sua tenuta di 180mila ettari, 22mila ettari sono dedicati all' orto, 35mila al vigneto, 20mila sono boschivi ma contengono anche alberi da frutto. Inoltre la tenuta accoglie le strutture per l'allevamento del bestiame, la scuola di cucina, un nuovo ristorante che si aggiunge a quello storico. Ed un caseificio, nato su idea di Zullo e su sollecitazione di Carlo Petrini, per promuovere tante tipologie di formaggi pugliesi e in particolare il cacio-ricotta caprino di Orsara di Puglia.
Peppe Zullo di recente ha portato le sue ricette mediterranee e le sue prelibatezze di “cuoco contadino” a Bologna, al Circolo della Caccia , coivolto dall' amico ed estimatore Paolo Rocchi. La deliziosa parmigiana di borraggine, insieme al crostino di marasciuolo e culaccia di maiale nero, hanno aperto la cena che ha seguito un percorso di altissimo livello, con le orecchiette di grano arso con zucca, cicerchie e marasciuolo, seguito dai ravioli di dietrocoscia di vitello con zucca e caciocavallo, secondo, contorni, selezioni di formaggi e, dulcis in fundo, un esplosione di sapori con il croccante di mandorle con crema di agrumi.