Sabato 20 Aprile 2024

«Via il governatore di Hong Kong» Ultimatum degli studenti alla Cina

Lorenzo Bianchi DALLA PIAZZA gli studenti di Hong Kong lanciano un ultimatum. Al governatore filocinese Chun-ying Leung hanno intimato di andarsene entro la mezzanotte di ieri. Se resterà abbarbicato alla poltrona, la protesta pacifica potrebbe anche tracimare e verranno occupati diversi edifici del governo. L’annuncio gravido di rischi è stato affidato martedì a Lester Shum, numero due della Federazione degli studenti e a Joshua Wong, capo di Scholarism, 17 anni, occhialuta icona della protesta e freschissimo reduce da due giorni in cella. Saranno «risparmiati», promette Shum, gli ospedali e gli uffici che si occupano del welfare. Dopo una notte di pioggia le strade del centro, il quartiere Admiralty, e di Kowloon sono di novo gremite da decine di migliaia di persone. Alex Chow, segretario della Federazione degli studenti, mette sul tappeto anche l’eventualità di uno sciopero dei lavoratori di Hong Kong e l’estensione dei cortei in quartieri finora tranquilli. ALLE 8 fra le grida e i fischi Leung assiste all’alzabandiera nella piazza Golden Bauhinia. Si celebra il sessantincinquesimo anniversario della nascita della Repubblica Popolare Cinese. Platealmente Wong e gli studenti voltano le spalle al vessillo. Secondo il Wall Street Journal da Pechino ha ricevuto il consiglio di prendere i manifestanti per stanchezza, aspettando la «morte naturale» dei cortei senza ricorrere alla forza. Ma la tensione è palpabile. Andrew Philips, un ispettore capo della polizia si è sparato nel suo ufficio dell’Eastern District. In Cina, dopo Facebook, Twitter, Flickr e You Tube è stato bloccato anche Instagram, il social media per la condivisione delle foto. A Shenzen è stato arrestato Wang Long che pubblicava notizie su Hong Kong con la piattaforma We Chat. Amnesty International chiede che vengano subito rilasciati i circa venti fermati per aver postato foto o scritti che esprimono solidarietà per la «rivolta degli ombrelli». Altre 60 sono state interrogate. GLI STUDENTI e Occupy Central chiedono che nel 2017 il governatore non venga scelto a suffragio universale fra due o tre candidati indicati da una commissione di 1.200 persone note per essere favorevoli a Pechino. Il presidente russo Vladimir Putin ha indirizzato un caloroso messaggio al presidente Xi Jinping. «Apprezzo molto la fiducia e la comprensione reciproca fra noi», gli ha scritto per il la festa nazionale. Ieri a Washington il ministro degli esteri John Kerry ha incontrato il pari grado di Pechino Wang Yi. Jen Psaki, la portavoce del segretario di stato, aveva anticipato: «La questione di Hong Kong è un tema che preoccupa». La risposta di Yi è stata categorica e tradizionale: «È un affare interno cinese».