Mercoledì 24 Aprile 2024

VETTEL PUNTATA BRIVIDO A MONTECARLO

Leo Turrini IERI a Montecarlo non è uscito il Rosso. Affermerò con franchezza, non volendo ingannare i miei quattro lettori, che temo non esca manco oggi. Per una semplice ragione: la Mercedes sta confermando la sua supremazia e per giunta Hamilton è in stato di grazia. Mai prima d'ora il Nero aveva conquistato la pole nel Principato: ormai il campione del mondo uscente (e presto rientrante) si diverte a dare spettacolo, infliggendo sonore legnate al compagno di squadra, il povero (faccio per dire: lo pagano milioni per arrivare secondo) Rosberg. E la Ferrari? Ora vado a spiegare. I GUAI. Vettel è stato molto bravo anche nel contesto monegasco. Cioè ha ottenuto il massimo dalla vettura, almeno in assetto da qualifica. Ha collocato il Cavallino in terza posizione: risultato ineccepibile, che però non poteva accontentare il tedesco. Che infatti ha confessato un pizzico di amarezza, alla fine della fiera: Seb ha lo spirito del vincente e non si rassegna a collezionare presenze sul podio (peraltro rarissime per la Ferrari di un anno fa, segno che un progresso grosso c'è stato e solo Alonso, anche ieri kappao causa McLaren Honda, e i suoi orfani possono negare l'evidenza). Il guaio (tecnico) è che alla Rossa manca sufficiente grip meccanico e sui marciapiedi di Montecarlo non puoi inventarti miracoli. Magari le cose saranno diverse in gara, però è doveroso attenersi alla realtà delle cose. Chiarendo: da ferrarista non sono deluso, semplicemente perché mai mi ero illuso. La strada è lunga e l'orizzonte va esteso al 2016, come Maurizio Arrivabene non si stanca mai di ricordare. E KIMI? Al deficit della vettura si somma, nel caso di Raikkonen, la propensione autolesionistica. Kimi è un gran bel tipo ed è anche un signor pilota, come sistematicamente dimostra quando scatta un Gran Premio. Però di sabato ha un problema, non riesce ad estrarre il massimo dalla macchina. Ieri è incappato in una serie di disavventure, tra barriere toccate e amnesie improvvise. Risultato: in griglia ha occupato la sesta posizione, alle spalle delle redivive Red Bull di Ricciardo e di Kviat. S'intende che alla distanza il Biondino dovrebbe scavalcare i Bibitari: ma Kimi faciliterebbe il (meritato) allungamento del contratto con la Ferrari rendendo di più in qualifica. Anche se resta vero, come raccontava un certo Michael Schumacher, che i punti si prendono alla domenica. LA GARA. Detto che il giovanissimo Sainz è stato retrocesso in coda per non essersi fermato a controllare il peso (questi ragazzi di oggi hanno sempre fretta, accidenti), presumibilmente la corsa dipenderà da due situazioni. La prima è la partenza: la strettoia di Santa Devota è un collo di bottiglia, lì per forza Rosberg dovrà azzardare qualcosa, se subisse passivamente lo scatto di Hamilton, beh, allora la sua trasformazione in Barrichello 2.0 rischierebbe di diventare definitiva. La seconda è il meteo: a Montecarlo bastano poche gocce d'acqua per innescare eventi rocamboleschi e le previsioni del tempo sono incerte. Muovendo da una consapevolezza di inferiorità, Vettel e Raikkonen dovranno essere bravi a sfruttare anche il più piccolo spiraglio. Il via alle 14, diretta tv su Rai e Sky. Buona domenica al lettore.