Giovedì 25 Aprile 2024

Versailles si mette in maschera. "Viva il Re Sole, da tre secoli"

Anniversario della morte di Luigi XIV: la Francia festeggia il sovrano

Versailles in maschera (Ansa)

Versailles in maschera (Ansa)

PARIGI, 30 giugno 2015 - FRANÇOISE, 32 anni, sorride davanti ai fotografi nella Galerie des Glaces. Ha appena terminato un minuetto a suon di musica barocca e adesso, rossa in faccia, la parrucca scarmigliata e senza fiato, si appoggia alla parete per non cadere . Emozionata? «No, è per via del corsetto, mi stringe troppo, fa mancare il respiro. E anche le scarpe sono troppo strette. Ma non importa, sono qui e mi sembra di sognare». Come lei decine di cortigiani e damigelle in pompa magna assaporano le delizie delle “Fetes Galantes”: ballano sotto gli enormi lampadari del Castello di Versailles in un turbinio di velette e scollature, mangiano un “macaron” e bevono champagne fra una danza e l’altra, instancabili, fino all’alba.

Era dal 1789, dai tempi della Rivoluzione e della ghigliottina, che non si organizzavano feste di questo genere a Versailles. Ma adesso, a 300 anni dalla morte di Luigi XIV, si è deciso di recuperare il tempo perduto: serate di gala, balli in maschera, concerti, fuochi d’artificio, giochi d’acqua, sfilate mondane, tutto va bene pur di dimenticare le brutte notizie che pesano come una cappa di piombo sul presente.

L’ULTIMO “evento” è stato il “Grand Bal Masqué” che il coreografo Kamel Ouali ha messo in scena all’Orangerie sul tema del Re Sole: trecento invitati venuti da ogni parte d’Europa, perfino dall’India e dal Giappone, tutti in costume, per celebrare l’estate e la nostalgia della “grandeur” che se n’è andata. «Una serata straordinaria, non mi sono mai divertita tanto», dice Fabienne, una studentessa di Strasburgo. Tutti sorridono e brindano al Re Sole, un rubicondo signore che indossa una cappa dorata con lo strascico protesta: «Ma io non sono mascherato, io sono Luigi XIV, sono la sua raffigurazione vivente, la sua proiezione nel futuro! E sono royaliste da sempre, fin da quando ero bambino. Vive le Roi!».

Non è solo l’ansia del divertimento che spinge questa folla ad assieparsi nei saloni di Versailles, a giocare a carte o ai dadi negli appartamenti privati della reggia, a passeggiare per ore nei sontuosi giardini disegnati da Le Notre.

C’È, INCONSCIO ma reale, un desiderio di rivincita e di riscatto: basta con le autoflagellazioni e i pamphlet sul declino della Francia, finiamola con i lamenti di Eric Zemmour e degli altri pessimisti del suo stampo che denunciano il “suicide français” ad ogni momento! Dedichiamoci invece alla rievocazione dei bei tempi, dei fasti e dei lussi della Corte, dei peccati segreti, delle cospirazioni amorose dei grandi disegni politici nati fra gli stucchi e gli ori, gli specchi e le tappezzerie di questo Chateau che richiama ogni anno un numero crescente di visitatori (6 milioni nel 2014). Fra le tante manifestazioni meritano un cenno le esibizioni della compagna di danza “L’Eventail”, puntualmente introdotte dalla “Sérénade royale de la Galerie des Glaces”: un tuffo nella Versailles del XVII secolo che rispolvera secondo il gusto d’oggi minuetti, gavotte e sarabande.

NON MANCA, in questa cornice trionfalistica e sontuosa, la nota graffiante della provocazione: quell’enorme scultura d’acciaio alta 60 metri intitolata “Dirty Corner”, subito ribattezzata per la sua forma “La vagina della Regina”. Opera dello scultore Anish Kapoor, britannico di origini indiane, è stata piazzata fra uno specchio d’acqua e la facciata del Castello. Quando venne presentata a Milano alcuni anni fa nessuno si scompose, ma qui, proprio sotto gli occhi del Re Sole, è tutta un’altra cosa... Deturpata con spruzzi di vernice da ignoti vandali, è stata subito restaurata, certo, ma i royalistes sono scontenti: giù le mani dalla Regina!