Sabato 20 Aprile 2024

Vatileaks, ecco i due libri sotto la lente del Vaticano

Si tratta di due volumi in uscita: 'Avarizia' di Emiliano Fittipaldi e 'Via Crucis' di Gianluigi Nuzzi

Il giornalista e scrittore Gianluigi Nuzzi (Olycom)

Il giornalista e scrittore Gianluigi Nuzzi (Olycom)

Città del Vaticano, 2 novembre 2015 - I due libri in uscita sul Vaticano, scritti grazie alla "consegna di documentazione riservata", "sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa", per una "operazione" tesa a "trarre vantaggio da un atto gravemente illecito", scrive chiaramente in una nota la sala stampa vaticana. Ma a che libri si riferisce? Si tratta di 'Avarizia' di Emiliano Fittipaldi, giornalista del Corriere della Sera e dell'Espresso e 'Via Crucis' di Gianluigi Nuzzi, saggista e giornalista: lo stesso autore, nel 2012, del libro-inchiesta al centro del primo Vatileaks, 'Sua santità. Le carte di Benedetto XVI' per Chiarelettere ('Ratzinger was afraid', nella versione tradotta in inglese l'anno successivo).  

Sempre sul tema del Vaticano, Nuzzi scrisse, nel 2009, 'Vaticano spa', bestseller tradotto in 14 lingue, che racconta il sistema di conti cifrati usati per proteggere clienti eccellenti dello Ior, l'istituto delle opere religiose. Nel libro viene riportato una parte dell'archivio Dardozzi, secondo cui due terzi circa della maxitangente Enimont sarebbe finita nello Ior e un'intervista a Massimo Ciancimino denuncia i legami tra l'Istituto e la mafia. 

Il nuovo volume di Nuzzi, edito sempre da Chiarelettere, è frutto di registrazioni e documenti inediti, per raccontare "la difficile lotta di Papa Francesco per cambiare la Chiesa".  Il volume di Fittipaldi, 'Avarizia', edito Feltrinelli, è invece un saggio sul patrimonio economico della chiesa di Papa Francesco, sull'otto per mille, i soldi delle offerte, lo Ior e tutto quello che collega l'universo ecclesiastico al denaro.   "Pubblicazioni di questo genere - dice il Vaticano - non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l'equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa".