Valentino Rossi (Afp)
ERA UNA VOCE che girava da un po’. Adesso diventa realtà: Valentino Rossi gareggerà ancora per due anni in sella alla Yamaha. L’accordo c’è e l’annuncio ufficiale è questione di giorni se non di ore. Nel 2016, quando il nuovo contratto sarà alla fine, Valentino avrà 37 anni e avrà alle spalle esattamente vent’anni di gran premi mondiali. Nel 1996, da bambino amò l’Aprilia con la quale vinse due mondiali; da ragazzo si innamorò della Honda con la quale di mondiali ne vinse tre; da grande cadde fra le braccia della Yamaha in sella alla quale ne vinse quattro. Poi quell’amore si offuscò per due anni a causa di un’avventura clandestina con una «rossa» di nome Ducati, dopo la quale è però rifiorito più bello e più forte di prima.
E adesso con un roseo futuro davanti a sé. La realtà è che la Yamaha non solo sarà la moto della maturità di Valentino, ma anche il simbolo della sua fedeltà di pilota, perché sarà al suo fianco che percorrerà altri due anni di una carriera che sembra non finire mai. Saranno gli ultimi? Con «Vale» non si può mai dire. Anche perché è certo che dietro la sua disinvoltura e il suo sorriso si cela un desiderio fortissimo di vendetta sportiva: battere Marquez, colui che è stato capace di un’impresa senza precedenti e cioè quella di fare per la prima volta apparire come «il primo degli umani» colui che per dna e genio era e resta «un dio immortale». Il messaggio subliminale è un altro: datemi una moto sempre all’altezza e vincerò almeno un altro campionato del mondo. Che sarebbe il decimo, nel calcio quello della «stella».
Franco Bertini