Giovedì 18 Aprile 2024

"Polio e tetano, 5mila non vaccinati". Allarme sui bimbi senza protezione

L'Istituto superiore di sanità: situazione grave. Mobilitati i pediatri

Vaccinazioni, vaccino: foto generica (Ansa)

Vaccinazioni, vaccino: foto generica (Ansa)

Ancora ieri ne è tornato a parlare l’Istituto Superiore di Sanità per bocca di Stefania Salmaso, responsabile del centro nazionale di epidemiologia. "Circa 5mila bambini ogni anno non vengono vaccinati contro malattie come poliomelite, difterite e tetano. Circa 10mila non ricevono, all’età giusta, la profilassi contro morbillo e rosolia. Una situazione grave". "È evidente – ha aggiunto – che a seguito delle vaccinazioni ci possano essere effetti ma sono state fatte a talmente tanti milioni di persone che sappiamo benissimo quali possono essere: qualche linea di febbre o il rossore dovuto a una punturina. Nulla in confronto ai benefici".

Se anni fa si accolse con gioia l’arrivo dei primi vaccini, oggi si guardano con sospetto. "Prima – aggiunge – c’era la percezione del rischio, la vaccinazione veniva considerata un benefit messo a disposizione dallo Stato. Ma se non si continua ad essere protetti lo scudo viene meno e le malattie riprendono a diffondersi". Sergio Pecorelli, presidente dell’Aifa, lo chiama "il rischio di immunità del gregge". E diventiamo tutti esposti.

Una delle cause è che "non c’è la percezione della malattia", sottolinea Fabrizio Pregliasco dell’Università di Milano. "Le mamme di oggi non sanno che cosa sia la polio o considerano il morbillo come si faceva ai tempi della nonna: ‘Prima te lo prendi e meglio è". Se poi si guarda alla ‘puntura’ come a un investimento sul futuro, non tutti sono disposti a scommettere. "Prendere una pillola per il mal di testa produce un effetto immediato. Assumere un farmaco per una malattia che non si conosce e non si immagina è tutta un’altra cosa", aggiunge. In questo quadro assumono una funzione fondamentale i medici di base. "Il pediatra – esorta Salmaso – non può lasciare solo il genitore. Deve parlare e consigliare, ha un ruolo fondamentale". Convincere, consigliare. Nulla che abbia a che fare con l’obbligatorietà dell’intervento che al momento, come riferisce Roberta Siliquini, presidente del Consiglio superiore di Sanità, è esclusa. Unica deroga potrebbe essere quella suggerita da Salmaso che ricorda la prassi, per esempio della Gran Bretagna, dove i bimbi non vaccinati non possono iscriversi a scuola.

Il Consiglio superiore di Sanità partecipa alla stesura del Piano nazionale per la prevenzione vaccinale proposto dal Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Aifa e del quale si sta discutendo al Tavolo di coordinamento per la prevenzione delle regioni. Lì si mette a punto la controffensiva. "Un ruolo importante in senso negativo l’ha giocato quanto avvenuto l’anno scorso con il vaccino antinfluenzale – ricorda Pregliasco – con notizie che correlavano eventi vicini nel tempo ma non collegati".