Usa-Cuba, Castro a Obama: "Restiamo comunisti". E i vescovi dell'Avana ringraziano il Papa

L'embargo resta, ricorda il presidente cubano. I vescovi grati a Francesco: "Speranza per il popolo cubano"

Barack Obama e Raul Castro (Ap/Afp)

Barack Obama e Raul Castro (Ap/Afp)

ROMA, 21 dicembre 2014 - Sulla apertura degli Usa a Cuba, Castro ringrazia Obama per il nuovo capitolo ma precisa: l'isola resta comunista. Intanto i vescovi cubani mandano un messaggio di ringraziamento al Papa per la sua opera di mediazione.

IL GRAZIE DEI VESCOVI -  I vescovi di Cuba hanno voluto unirsi ai ringraziamenti dei presidenti Barak Obama e Raul Castro al Papa per la mediazione che ha portato a risolvere dopo quasi 60 anni la crisi tra Stati Uniti e Cuba, con la concreta prospettiva che si ponga finalmente fine all' embargo e quindi alle sofferenze dei più deboli tra i cittadini dell'Isola privati di cibo e medicine.  "Caro Papa Francesco - scrive a Bergoglio il presidente dell'Epiuscopato dell'Isola Caraibica, monsignor Dionisio Garcia Ibanez, arcivescovo di Santiago de Cuba - noi vescovi di Cuba vogliamo manifestarle la nostra più viva gratitudine per la sua opera, la quale ha ravvivato la speranza dell'inizio di una tappa nel cammino del popolo cubano che porti beneficio per l'intera nazione cubana. Attendiamo che le buone prospettive che si aprono nel miglioramento delle condizioni di vita del nostro popolo servano per il bene spirituale e materiale di tutti i cubani e contribuiscano alla riconciliazione e la pace tra gli Stati Uniti e Cuba".

L'AVVERTIMENTO DI RAUL - "Così come non abbiamo mai chiesto che gli Stati Uniti cambino il loro sistema politico, chiediamo rispetto per il nostro", ha detto il presidente cubano, Raul Castro, dichiarandosi aperto a discutere molte questioni con il governo americano, ma aggiungendo che esse dovranno riguardare anche gli Usa. Cuba, ha sottolineato, non rinuncerà ai suoi principi comunisti.  Castro ha espresso gratitudine nei confronti di Obama per la "giusta decisione" di scarcerare i tre cubani, accusati di spionaggio e considerati eroi a Cuba. Ha poi chiuso il suo discorso dicendo "Viva Fidel!", riferendosi al fratello maggiore, che non è stato visto e non si è pronunciato da quando è stato dato l'annuncio dei recenti sviluppi nelle relazioni internazionali.  Castro ha anche ricordato che l'embargo nei confronti dell'isola resta in vigore, in particolare nei limiti alle transazioni economiche internazionali.  "Un passo importante - ha dichiarato il presidente - è stato fatto, ma la cosa essenziale resta: la fine del blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba, che negli ultimi anni è cresciuto in particolare in relazione alle transazioni finanziarie".