Washington, 4 giugno 2015 - Alcuni uffici federali americani hanno subito una massiccia violazione ad opera di hacker. Su obiettivi e responsabilità dell'attacco sta indagando l'Fbi.
I dati personali di quattro milioni di persone negli Stati Uniti sono stati compromessi dall'attacco informatico contro l'Office of personnel management, l'agenzia che raccoglie le informazioni dei dipendenti federali. Lo ha annunciato la stessa agenzia. Secondo i media statunitensi, le autorità sospettano che l'attacco abbia avuto origine in Cina. Si tratta di un attacco messo a segno a dicembre ma di cui solo adesso si ha notizia.
LA CINA RESPINGE LE ACCUSE: 'IRRESPONSABILI' - Le accuse secondo cui la Cina sarebbe dietro l'attacco informatico sono "irresponsabili e controproducenti". Lo ha detto un portavoce dell'ambasciata della Cina a Washington, Zhu Haiquan, aggiungendo che Pechino ha fatto molti sforzi per combattere cyber attacchi. È difficile, ha affermato il portavoce, rintracciare le attività di hacker attraverso i confini e "arrivare a conclusioni affrettate e fare accuse ipotetiche è irresponsabile".