Usa 2016, Clinton: sì alla pena di morte. Sanders contrario

Sotto i riflettori i due principali candidati democratici alle primarie di Usa 2016, Hillary Clinton e Bernie Sanders TRUMP CANDIDATO AL NOBEL PER LA PACE

Bernie Sanders e Hillary Clinton

Bernie Sanders e Hillary Clinton

Washington, 5 febbraio 2016 - Sotto i riflettori i due principali candidati democratici alle primarie di Usa 2016, Hillary Clinton e Bernie Sanders. I media americani puntano soprattutto sulle loro differenze. Vediamo le principali.

PENA DI MORTE - Nel duello tv in New Hampshire, l'ex segretario di Stato ritiene la pena di morte una "punizione adeguata per un certo numero di crimini molto limitato e particolarmente efferati", anche se si dice "profondamente in disaccordo con il modo in cui molti stati la stanno attuando". Da parte sua il senatore 'socialista' ritiene che lo Stato non dovrebbe essere "parte di un omicidio". 

DUELLO ALL'ULTIMA BATTUTA - La ex segretario di Stato ha mostrato gli artigli accusando il senatore di vendere utopie e di continuare a dipingerla con una "ingegnosa calunnia" come una candidata corrotta al soldo di Wall Street. "Non penso che questi attacchi attraverso insinuazioni e allusioni siano degni di lei. Quando è troppo è troppo, se ha qualcosa da dire, lo dica direttamente", ha incalzato, assicurando di non aver mai cambiato un voto per un dono ricevuto.  Ma Sanders non si è lasciato intimidire, rinfacciandole le banche dietro ai super pac che la sostengono: "C'è una ragione per la quale questa gente sta iniettando una grande quantità di denaro nel nostro sistema politico, stanno minando la democrazia americana e consentendo al Congresso di rappresentare i donatori ricchi e non le famiglie di lavoratori di questo Paese". I due candidati hanno litigato ancora non solo su chi è davvero progressista ma anche su chi rappresenta meglio il partito Democratico. Uniti spesso dagli obiettivi, come il miglioramento della sanità e dell'accesso al sistema scolastico, sono apparsi divisi su come raggiungerli. "Non faccio promesse che non posso mantenere", ha sottolineato la pragmatica Hillary. Ma il senatore, più sognatore e idealista, ritiene che le sue promesse di una assistenza sanitaria e di una università gratis per tutti, già esistenti in altri Paesi europei, siano raggiungibili, tassando di più Wall Street.

IRAN - Sia la Clinton che Sanders si sono detti favorevoli all'accordo sul nucleare iraniano, ma restano divisi sulle prossime mosse: la ex segretario di Stato americano Hillary Clinton ritiene sbagliato normalizzare subito le relazioni con uno Stato che sostiene il terrorismo, privandosi di una delle maggiori leve utilizzabili nei confronti di Teheran; Bernie Sanders replica di non aver mai detto che gli Usa dovrebbero normalizzare le relazioni "domani" ma che dovrebbero provare ad "andare avanti".

I FONDI - Per la prima volta in questa campagna elettorale per la Casa Bianca, la candidata democratica Hillary Clinton è stata battuta da Bernie Sanders nella raccolta fondi: il senatore del Vermont ha raccolto oltre 20 milioni di dollari in gennaio (ed altri 3 in questi primi giorni di febbraio), contro i 15 della ex segretario di Stato. Lo rende noto Demmis Cheng, direttore finanziario della campagna di Hillary, invitando sostenitori e simpatizzanti a dare il proprio contributo per sostenere l'elezione della prima donna alla presidenza.

REPUBBLICANI, TRUMP IN TESTA - Per le primarie del New Hampshire l'outsider repubblicano Donald Trump resta in testa all'ultimo sondaggio targato Cnn-Wmur con il 29%, ma il senatore della Florida Marco Rubio scavalca con il 18% il collega del Texas Ted Cruz (13%), confermando la sua ascesa dopo l'inatteso successo in Iowa. Cruz si contende il terzo posto con John Kasich (12%), mentre Jeb Bush è al quinto posto con il 10%. Chiudono Chris Christie e Carly Fiorina con il 4% ciascuno.