Mercoledì 24 Aprile 2024

Un'opera al giorno

Philippe Daverio

UN’OPERA richiesta al giorno, non toglie il medico di torno. La Venere di Botticelli è lggermente piu anziana dell’America perché fu dipinta 14 anni prima della scoperta del nuovo continente e rimane lì come prova di quanto l’Italia era avanti nella sua evoluzione. Fu dipinta per Lorenzo de’ Medici, figlio del Pierfrancesco e cugino dell’altro Lorenzo de’ Medici passato alla storia come il Magnifico. Inzialmente era collocata nella bella villa fuori porta, detta di Castello, poi fece un lungo viaggio di cinque leghe per finire nella casa di via Larga e, infine, un ulteriore viaggio all’inizio dell’Ottocento, di meno di una lega, per entrare negli Uffizi dove oggi — protetta da un vetro assai triste e verde —, viene ammirata da milioni di persone. Ora la fantasia milanese vorrebbe farle fare il più lungo viaggio della sua vita, di 200 leghe, per farsi ammirare dalla folla infinita che si presserà nell’estate calda del 2105 nei padiglioni dell’Expo. Sembrerebbe che l’Expo sia avida di grandi prestiti. Ha già chiesto i Bronzi di Riace e la risposta di Reggio Calabria è stata pretestuosa e negativa: uno dei due bronzi potrebbe benissimo venire a Milano come ambasciatore di un museo del Sud dove le presenze in un anno sono inferiori a quelle che si prevedono in un’ora all’Expo. Ottima ambasciatrice, quella scultura, per un meridione ignoto ai più.

BEN DIVERSO è il caso Botticelli: quel grande dipinto di due metri per tre, a tempera su tavola, forse fa fatica a viaggiare, mentre i bronzi solo pretestuosamente non possono farlo. Inoltre non è difficile, o almeno lo si presume, per un visitatore dell’Expo fare un salto fino a Firenze. Il pendolino funziona benissimo. Ed è certo che chi verrà a Milano avrà voglia di vedere un po’ d’Italia e probabilmente sarà attratto, come sempre, da Firenze e da Venezia. Allora, lasciamo Botticelli riposare in pace o, semmai, si lavori per comunicare Firenze. E pensiamo a un programma che renda l’Italia comprensibile nella sua fantastica complessità a chi approderà a Milano. Molti vistatori, anzi la maggioranza, saranno italiani, meno saranno i forestieri: ma gli uni e gli altri del patrimonio che costituisce il Belpaese sanno poco. Eppur si muovono.