Uggetti arrestato, l'intercettazione chiave. "Cancelliamo tutto dai computer"

L'inchiesta sul sindaco di Lodi, i giudici: "Comportamenti spregiudicati e prepotenti" RENZI / "Nessun complotto ma no a condanne preventive"

Simone Uggetti (NewPress)

Simone Uggetti (NewPress)

Lodi, 4 maggio 2016 - «E SE formattiamo?». È il 6 aprile 2016 e iniziano a circolare voci su una possibile indagine in merito al bando di gara per la gestione delle piscine scoperte di Lodi. Il sindaco Simone Uggetti propone all’avvocato Cristiano Marini, consigliere della società privata Sporting Lodi, di formattare il computer che, secondo Procura e Guardia di finanza, conterrebbe le prove della turbativa d’asta. Marini risponde con una battuta: «Se formattiamo tutto il computer (sorride)... mi sparo in testa». «No, estrai tutti i documenti e formatti», ribatte il primo cittadino. Secondo il gip Isabella Ciriaco «nessun dubbio può sussistere in merito alla colpevolezza degli indagati dell’illiceità dell’attività compiuta come comprovato dalle numerose conversazioni che documentano il timore di Uggetti e Marini che il bando emanato potesse essere oggetto di indagini di polizia giudiziaria, alla luce degli esposti intervenuti e dal clamore mediatico dato al bando dai soggetti rimasti di fatto e sostanzialmente esclusi dello stesso».

UN ATTEGGIAMENTO, quello del sindaco, definito «intimidatorio nei confronti della dipendente comunale responsabile del procedimento che, attraverso un esposto l’8 marzo scorso, ha permesso di aprire le indagini. Continue, secondo l’accusa, le pressioni del sindaco. Decisiva la testimonianza della funzionaria che il 29 febbraio si dirige nell’ufficio del primo cittadino con un registratore in tasca. E che vede, con i propri occhi, il consigliere della società Sporting Lodi, l’avvocato Cristiano Marini e lo stesso Uggetti esaminare e correggere la bozza del bando di gara in modo da favorire solo il connubio tra Sporting Lodi e la società sportiva Wasken Boys. «No, vabbè siamo stati disattenti», dice Marini in un altro passaggio delle intercettazioni. E Uggetti: «Sì, sono stato un coglione io e che soprattutto all’inizio quando non so cioè... ho troppe cose...».

I DUE INDAGATI fanno riferimento al rischio di essere scoperti dalle Fiamme gialle. ll gip scrive che i due «hanno dimostrato assoluta spregiudicatezza non solo nelle modalità concrete tenute nel delinquere ma portando avanti con protervia i loro fini, intraprendendo attività volte a distruggere ed eliminare tracce del loro accordo illecito». E aggiunge nell’ordinanza: «Il reato scoperto, nella sua gravità e negatività per le ricadute pubbliche che comporta, unitamente alle personalità negativa e abietta palesata dai due indagati, desta notevole allarme sociale. Uggetti ha tradito l’alta funzione e incarico attribuitogli dai cittadini, gestendo la cosa pubblica in maniera del tutto arbitraria e prepotente, violando non solo le normative di settore ma, prima ancora, il mandato politico. L’impressione era quella che il sindaco volesse confezionare un bando su misura che venisse vinto dalla società prescelta, anche a discapito di scelte economicamente più convenienti e redditizie per il Comune».