Giovedì 25 Aprile 2024

Ucraina: colpi di artiglieria a Donetsk, morti. E Kiev denuncia 100 mezzi militari russi a Est

Il portavoce di Putin: "Accordo con Kiev per l'invio di aiuti umanitari russi nell'est". Mosca chiude il quinto fast-food McDonald's come ritorsione per le sanzioni occidentali

Un'auto in fiamme per un colpo di artiglieria a Donetsk (Ansa)

Un'auto in fiamme per un colpo di artiglieria a Donetsk (Ansa)

Roma, 27 agosto 2014 - Ancora alta tensione nell'est dell'Ucraina, malgrado i segnali di distensione diffusi da Mosca all'indomani dell'incontro a Minsk tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko. Un colpo di artiglieria ha centrato un'auto nel centro di Donetsk, causando diversi morti. Colpita anche una scuola di Donetsk. L'edificio è andato in fiamme dopo essere stata colpito da un proiettile d'artiglieria. Quando il tetto della scuola ha preso fuoco, alcune persone si sono precipitate nell'edificio per salvare qualche computer. Nell'autoproclamata Repubblica di Donetsk la riapertura delle scuole, che avrebbe dovuto avvenire il 2 settembre è stata rinviata a causa dei combattimenti.

MOSCA - Eppure a detta del portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, il faccia a faccia di Minsk ha portato a un accordo per l'invio di aiuti umanitari russi nell'est dell'Ucraina, "sotto l'egida della Croce rossa internazionale e in pieno coordinamento con le autorità di Kiev". I due leader "si sono focalizzati sulla necessità di continuare a fornire aiuto, a fronte di una catastrofe umanitaria in corso nelle regioni orientali dell'Ucraina", ha sottolineato Peskov. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, aveva annunciato lunedì l'intenzione di Mosca di inviare un secondo convoglio di aiuti umanitari "questa settimana", dopo quello che aveva raggiunto le regioni controllate dai separatisti lo scorso 22 agosto, provocando la dura reazione di Kiev che aveva parlato di "invasione".

Il ministro dello Sviluppo economico russo, Aleksei Uliukaiev, invece ha noto che esperti russi e ucraini potrebbero incontrarsi questa settimana a Mosca per un "primo round" di consultazioni sull'accordo di associazione di Kiev all'Ue, la cui ratifica è prevista per settembre.

"USA E UE OSTACOLANO SOLUZIONE DEI CONFLITTI" - La Russia non ha alcun interesse in un'Ucraina che vada in pezzi, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. "Noi non siamo interessati a al fatto che l'Ucraina vada in pezzi", ha detto Lavrov rispondendo al forum giovanile Seliger secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa russe. Per Lavrov sono Stati Uniti ed Europa che ostacolano gli sforzi della Russia per risolvere i conflitti e le minacce globali. "Al fine di mantenere la loro posizione dominante nel mondo e posticipare la realizzazione di un mondo multipolare e policentrico - ha dichiarato il ministro - gli Usa, l'Occidente in generale, ostacolano le nostre mosse, in ambito internazionale, per fermare tutte queste minacce e sfide".

POROSHENKO - Il presidente ucraino Petro Poroshenko, dal canto suo, ha dichiarato che tutte le parti, compresa la Russia, hanno sostenuto le sue proposte per mettere fine agli scontri nell'est dell'Ucraina dopo l'incontro con Putin. "La strategia di pace che mira a sviluppare l'Ucraina è stata sostenuta da tutti i leader che hanno partecipato al vertice a Minsk, senza eccezioni", ha detto Poroshenko in un comunicato pubblicato su Facebook.

100 MEZZI MILITARI RUSSI  A SUD-EST - Tuttavia, secondo quanto riporta l'agenzia Unian, Kiev ha denunciato il movimento di un centinaio di mezzi militari provenienti dalla Russia in territorio ucraino. Secondo il comando della cosiddetta 'operazione antiterrorismo', circa 100 mezzi bellici pesanti tra cui carri armati, autoblindo e lanciamissili Grad si stanno dirigendo a Telmanovo, a una ventina di chilometri dal confine russo e 80 chilometri a sud di Donetsk. I mezzi militari avrebbero come segni distintivi "un cerchio o un triangolo di colore bianco". Un'altra colonna militare proveniente dalla Russia si starebbe invece dirigendo a Dmitrovka, circa 100 chilometri a est di Donetsk, e sarebbe composta da sei complessi missilistici Grad, due camion 'Ural' con a bordo uomini armati e otto camion 'Kamaz' coperti. 

Inoltre Kiev accusa le truppe russe entrate in Ucraina di aver creato un ''quartiere generale'' nella regione separatista di Donetsk. ''Secondo le informazioni sul terreno, il quartier generale di un battaglione tattico delle forze armate russe e' stato installato alla periferia della località Pobeda'', ad una cinquantina di km a sud est da Donetsk, roccaforte separatista, e a una sessantina dalla frontiera russa, ha reso noto il portavoce militare ucraino Andrii Lisenko. Quest'ultimo ha sostenuto inoltre che ''cinque veicoli da trasporto truppe e un camion Kamaz con combattenti'' hanno preso posizione ad Ambrosivka, cittadina a 25 km a est di Pobeda. ''Se anche questo gruppo tattico si è perduto e si è ritrovato per caso in territorio ucraino, come i paracadutisti della 98/ma divisione delle forze armate russe, possiamo ricordargli che può tornare in Russia dirigendosi verso est'', ha ironizzato Lisenko.

"Ci sono informazioni, che hanno ottenuto ulteriori conferme concrete nelle ultime ore, secondo cui unità regolari della Russia stanno operando nell'est dell'Ucraina", ha riferito il primo ministro della Polonia, Donald Tusk, aggiungendo che "queste informazioni, che provengono dalla Nato e sono confermate dalla nostra intelligence, sono un fatto inequivocabile".

Secondo l'Afp, però, si è allentata la morsa dell'esercito di Kiev nella regione tra Novoazovsk e Donetsk, bastione dei filorussi. L'agenzia, infatti, non ha constatato la presenza di soldati o posti di blocco delle forze ucraine, nella regione lungo il mare d'Azov, ma solo di combattenti filorussi.

CHIUSO QUINTO MCDONALD'S - Intanto un altro fast-food del gigante americano McDonald's è stato costretto a chiudere i battenti in Russia. A interrompere l'attività è questa volta un ristorante di Iekaterinburg, nella regione degli Urali. Si tratta almeno del quinto McDonald's che chiude "temporaneamente" in Russia per "ragioni sanitarie": nei giorni scorsi le autorità russe hanno chiuso tre McDonald's a Mosca e uno a Stavropol, e gli analisti ritengono che si tratti in realtà di una ritorsione per le sanzioni occidentali contro la Russia per la crisi ucraina.