Ucraina, bandito il partito comunista. Simonenko: "Parteciperemo alle elezioni"

Il governo filo-occidentale ha dato il via a una riforma per liberare il Paese dal retaggio sovietico con una controversa legge che equipara comunismo e nazismo

Partito comunista a Donetsk (Ansa)

Partito comunista a Donetsk (Ansa)

Kiev, 24 luglio 2015 - È stato bandito il partito comunista in Ucraina, dove il governo filo-occidentale ha dato il via a una riforma per liberare il Paese dal retaggio sovietico con una controversa legge che equipara comunismo e nazismo. Il governo ha proibito da oggi le attività di tutti e tre i partiti comunisti del Paese vietando anche che prendano parte ai processi elettorali. "Questo è veramente un momento storico", ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza, Oleksandr Turčynov. "Oggi il ministero della Giustizia ha emesso un ordine che impedisce al partito comunista dell' Ucraina e ad altre due formazioni comuniste di partecipare alla vita politica del Paese e anche alle elezioni". Parlando in conferenza stampa a Kiev, Turčynov ha aggiunto che il ministero ha agito "in accordo con una legge approvata dalla suprema Rada (il Parlamento ndr.)" e che il divieto entra in vigore oggi stesso.

L'esclusione dei comunisti dalla vita politica del paese è stata annunciata dal ministro della Giustizia, Pavlo Petrenko, che ha siglato tre decreti per bandire i tre partiti di matrice comunista: il partito comunista d' Ucraina (la principale forza politica di estrema sinistra), il partito comunista rinnovato e il partito comunista dei lavoratori e dei contadini. "In seguito all'approvazione delle leggi di decomunistizzazione - ha spiegato il ministro - è stata formata una commissione che ha passato un mese a controllare i tre partiti comunisti in Ucraina. In base alle conclusioni della commissione - ha proseguito Petrenko - ho firmato i tre decreti confermando che le attività, la denominazione, i simboli, gli statuti e i programmi dei partiti comunisti non rispondevano ai requisiti della parte 2 dell'articolo 3 della legge 'Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazionalsocialista in Ucraina e il divieto di propaganda dei loro simbolì". Il partito comunista, alleato del partito delle Regioni del deposto presidente filorusso Viktor Ianukovich, rappresentava un'importante forza politica in Ucraina. Alle parlamentari di tre anni fa aveva ottenuto il 13% dei voti, ma in quelle dello scorso anno aveva subito una batosta elettorale raccogliendo meno del 4% dei suffragi (la soglia di sbarramento è del 5%). "Una rappresaglia contro gli oppositori politici" è stata la definizione del leader del partito comunista russo, Ghennadi Ziuganov riguardo all'accaduto.

Il partito comunista ucraino parteciperà comunque alle elezioni locali fissate per il 25 ottobre. Lo ha annunciato il leader dei comunisti ucraini, Petro Simonenko, sfidando così il bando decido dal ministro di grazia e giustizia.