Martedì 23 Aprile 2024

Russia, ucciso leader dell'opposizione. Nemtsov freddato nel centro di Mosca. Putin: "E' una provocazione"

Il politico è stato avvicinato da un'auto mentre passeggiava. Il 10 febbraio disse: "Temo che Putin voglia uccidermi"

Russia, Boris Nemtosv ucciso a Mosca (Afp)

Russia, Boris Nemtosv ucciso a Mosca (Afp)

Mosca, 27 febbraio 2015 - Il leader dell'opposizione in Russia Boris Nemtsov è stato assassinato con quattro colpi di pistola in strada da un uomo nel centro di Mosca. Nemtsov, oppositore del presidente Vladimir Putin, è stato avvicinato da un'auto mentre passeggiava. Nemtsov è stato colpito dai sicari, scesi da un'automobile, nelle immediate vicinanze del Cremlino, secondo quanto ha riferito su Twitter Iuri Barmin, un suo amico e compagno di lotte politiche. Stando ai media, al momento dell'attentato era in compagnia di una donna.

PUTIN E INVESTIGATORI: UNA PROVOCAZIONE - Secondo fonti investigative l'esecuzione potrebbe essere un atto di provocazione. Il primo marzo Nemtsov avrebbe partecipato ad una manifestazione dal titolo simbolico "primavera" organizzata contro Putin. Il presidente ha condannato l'omicidio del politico, "che ha tutte le caratteristiche di una esecuzione". L'omicidio, secondo Putin, appare come "una provocazione".

NEMTSOV TEMEVA PUTIN - Nemtsov non aveva nascosto nel recente passato di temere per la sua vita. Il 10 febbraio scorso affidò al sito Sobesednik.ru queste parole: "Ho paura che (Vladimir) Putin voglia uccidermi". Una sospetto che tuttavia neppure in quella circostanza lo aveva indotto alla cautela. Sulla stessa pagina non mancava infatti l'ennesima accusa al presidente russo, additato come responsabile della "guerra in Ucraina". "Non potrei disprezzarlo di più", concludeva Nemtsov.

CHI ERA - Fisico di formazione, Nemtsov aveva 55 anni e nella seconda metà degli anni '90 era stato indicato come un possibile delfino di Boris Ieltsin per succedergli al Cremlino. Già governatore di Nizhni Novgorod, era arrivato a ricoprire importanti incarichi di governo a Mosca imponendosi come un riformatore. Più tardi aveva fondato l'Unione delle Forze di Destra - una formazione liberale - assieme all'ex premier Serghiei Kirienko e all'altro ex vicepremier Anatoli Ciubais, ma a differenza di questi fin dai primi anni 2000 si era poi schierato in una trincea di forte e aperta critica nei confronti di Vladimir Putin. Con il presidente in carica - da lui accusato di autoritarismo - ha duramente polemizzato in tutti questi anni, seppure da posizioni minoritarie nel Paese.