Roma, uccise a pugni una donna: scarcerato dopo 4 anni, metà della pena. Parenti furiosi

Il legale dei familiari di Maricica Hahaianu, l'infermiera uccisa senza motivo in una stazione del metrò: "Hanno saputo della scarcerazione dalla tv: sono disperati"

Alessio Burtone sferrare un pugno a Maricica Hahaianu all'interno della stazione del Metro (Ansa)

Alessio Burtone sferrare un pugno a Maricica Hahaianu all'interno della stazione del Metro (Ansa)

Roma, 26 gennaio 2015 - Hanno saputo dalla tv della scarcerazione di Alessio Burtone "e ora sono disperati": il fratello e i parenti di Maricica Hahaianu, l'infermiera morta in seguito a un pugno del giovane romano, "non riescono a darsi una ragione sul fatto che un soggetto, accusato dalle morta di un altro individuo, sia libero dopo soli quattro anni", sottolinea l'avvocato Alessandro Di Giovanni, difensore dei familiari di Maricica.

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E continua: "E' davvero difficile spiegare a uno straniero che questa è la legge italiana. I giudici del tribunale di sorveglianza hanno applicato la legge. Il problema è a monte: si stanno depenalizzando reati socialmente pericolosi con il rischio che i cittadini non vengano più tutelati e si arrivi alla paura di uscire di casa".  Secondo il penalista "tocca al legislatore dare risposte quando accadono cose del genere. Il fratello di Maricica mi ha fatto una domanda a cui non saputo rispondere. Mi ha chiesto: come è possibile che una persona accusata di omicidio sia già libero e un altro, Fabrizio Corona, accusato di avere fatto delle foto è in carcere da anni?".