Martedì 23 Aprile 2024

Caos Libia, Isis dilaga e conquista Sirte. Gentiloni: "Siamo pronti a combattere". L'ambasciata: "Italiani lascino il Paese"

Il ministro degli Esteri: "Il nostro Paese è minacciato"

Combattimenti in Libia (Ansa)

Combattimenti in Libia (Ansa)

Roma, 13 febbraio 2015 - I Jihadisti della filiale libica dello Stato Islamico (Isis) hanno in rivendicato oggi di aver preso sotto il loro controllo una stazione radio locale nella città di Sirte, 500 chilometri a Est di Tripoli, dove ha installato anche il suo quartier generale, secondo quanto riferiscono in rete alcuni siti jihadisti, diffondendo fotografie che mostrano degli uomini armati davanti ai microfoni dell'emittente brandendo i loro kalashnikov. "Hanno preso ieri la radio. Da allora, si diffondono versi del Corano e discorsi di al-Baghdadi (Abu Bakr, il 'Califfo' dell'Isis), ha detto a Afp un residente locale che ha parlato a condizione di anonimato. Un ex funzionario locale, confermando che un gruppo armato ha preso il controllo della radio e installato il suo quartier generale, ha espresso la preoccupazione che il gruppo sfrutti "l'assenza di autorità statale per trasformarla in un emirato islamico" come Derna, una città nella parte orientale della Libia sotto l'influenza dei gruppi radicali, compreso l'Isis.

"VIA GLI ITALIANI" - La situazione è così degenerata che l'ambasciata d'Italia a Tripoli ha dato indicazioni ai connazionali di lasciare "temporaneamente" la Libia.

GENTILONI: PRONTI A COMBATTERE - "In Libia, dopo la conquista di Sirte da parte dell'Isis, comincia a esserci una minaccia terroristica finora abbastanza circoscritta a Derna e in alcune zone del sud". Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni intervistato da Sky Tg24. L'Italia, ha ribadito il ministro, "sostiene la mediazione dell'Onu", ma "se non riusciamo nella mediazione, credo che bisogna porsi il problema, con le Nazioni Unite, di fare qualcosa di più". L'Italia, ha aggiunto il ministro, "è pronta a combattere, naturalmente nel quadro della legalità internazionale". "Non possiamo accettare - ha avvertito Gentiloni - che a poche ore di navigazione dall'Italia ci sia una minaccia terroristica attiva".

LA BANDIERA SU ROMA - "Per ora sono farneticazioni propagandistiche quelle che parlano della bandiera dell'Isis su San Pietro, ma sono farneticazioni che non possiamo sottovalutare", ha continuato Gentiloni.