Mercoledì 24 Aprile 2024

'The Interview', Sony ritira il film dopo le minacce degli hacker nordcoreani

Il film, che ironizza sul regime nordcoreano e sul leader Kim Jong-Un, è stato attaccato più volte dagli hacker. Ora, dopo la minacccia di ritorsioni sulle sale cinematografiche che lo avrebbero trasmesso, la Sony ha deciso di cancellarne la programmazione. Obama: "Indaghiamo, ma andate al cinema"

la Sony ritira The Inteview dopo le minacce (AFP)

la Sony ritira The Inteview dopo le minacce (AFP)

Los Angeles, 18 dicembre 2014  -  Alla fine hanno vinto gli hacker, probabilmente nordcoreani: la Sony ritira dal mercato il film 'The Interview' e cancella, non solo la data di uscita di Natale, ma anche ogni progetto d'uscita in tv on-demand o con l'home video.

La pellicola, che ironizza sul regime dittatoriale nordcoreano e sul suo leader Kim Jong-Un, è stata presa di mira dagli hacker che hanno minacciato un attacco terroristico stile 11 settembre. Subito molti esercenti cinematografici avevano fatto sapere di aver cancellato il film dalla programmazione nelle loro sale.

Una fonte del governo americano, che è rimasta anonima, punta il dito su Pyongyang.  Nel film due giornalisti vengono reclutati dalla Cia per assassinare il dittatore nordcoreano Kim Jong Un. 

Dopo un attacco cibernetico ai computer della compagnia lo scorso mese, gli hacker avevano rivolto le loro attenzioni alle sale cinematografiche, dov'era attesa la proiezione del film, minacciandole i ritorsioni nel caso avessero deciso di metterlo in programmazione. E' stata la catena cinematografica, avvertita dal Fbi, a fare pressioni sul colosso dell'entertainment affinché ritirasse la pellicola. 

"Sony non ha per il momento alcun piano futuro per quel che riguarda la sua distribuzione", ha affermato una portavoce lasciando nell'incertezza chi si aspetta che il film, costato 44 milioni di dollari, venga proiettato anche dopo Natale nei cinema o trasmesso attraverso i canali on demand. 

La Corea del Nord ha fatto sapere di non aver a che fare con l'attacco né con le minacce ma Washington, pur senza formulare alcuna accusa formale ed esplicita, indica in Pyongyang il responsabile di quanto avvenuto e ha assicurato, ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Bernadette Meehan, "sta valutando la reazione da mettere in campo".

OBAMA: MINACCE SERIE, MA ANDATE AL CINEMA - "Il cyberattacco è molto serio, stiamo indagando. Saremo vigili e se vedremo qualcosa allerteremo il pubblico. Ma la mia raccomandazione è andate al cinema". Lo ha  affermato il presidente americano, Barack Obama, in un'intervista alla Abc, rispondendo a chi gli chiedeva delle minacce contro le sale cinematografiche che programmeranno 'The Interview'. 

BEN STILLER: MINACIA ALLA LIBERTA' - La decisione di annullare la premiere statunitense del film 'The Interview', prevista per il giorno di Natale, è "una minaccia alla libertà di espressione". Lo ha detto l'attore Ben Stiller, una delle tante star di Hollywood che si sono pronunciate contro il ritiro della pellicola con James Franco e Seth Rogen, che descrive un ipotetico omicidio nei confronti del presidente nordcoreano Kim Jong Un.

Ufficialmente, Sony Pictures ha affermato di avere ritirato il film "alla luce della decisione della maggioranza delle sale di non proiettarlo". Per Stiller e altri, la casa di produzione ha ceduto a tattiche da bullo. È "davvero difficile credere che questa sia la risposta a una minaccia alla libertà di espressione qui in America", ha detto l'attore, precisando di parlare "in qualità di persona creativa, non di qualunque altro tipo di esperto". "Le minacce terroristiche non dovrebbero imporsi sulla libera espressione", ha concluso.  

Dello stesso avviso l'attore Rob Lowe, il quale ha dichiarato: "Wow, tutti hanno ceduto. Gli hacker hanno vinto. Una vittoria totale e completa per loro". Lowe ha poi paragonato su Twitter l'atteggiamento verso gli hacker alla politica accondiscendente adottata dall'allora primo ministro britannico Neville Chamberlain verso Adolf Hitler: "Ho visto Seth Rogen al Jfk. Nessuno di noi ha mai visto o sentito niente del genere. Oggi Hollywood ha reso Neville Chamberlain fiero". Altri mostri sacri del cinema statunitense l'hanno buttata sul ridere, come ha fatto il regista Michael Moore su Twitter: "Cari hacker della Sony: ora che governate Hollywood, gradirei che venissero fatte meno commedie romantiche, meno film di Michael Bay e niente più Transformers".