Mercoledì 24 Aprile 2024

Terrorismo, impariamo a difenderci

Fiori e candele per le vittime di Monaco (Lapresse)

Fiori e candele per le vittime di Monaco (Lapresse)

CERTO, quando gli immigrati diventano troppi in troppo poco tempo, quando bivaccano per le strade e si formano ghetti di emarginati, quando le leggi e gli uomini dello Stato gli consentono di intimorire, minacciare, delinquere, diventano un pericolo. Anche il multiculturalismo è accettabile ma solo se rispetta le nostre leggi e valori. Diversamente, se in nome del multiculturalismo ammettiamo la poligamia, la soggezione delle donne, l’imposizione di matrimoni forzati, l’intolleranza religiosa e la predicazione fanatica, allora siamo noi che trasformiamo l’integrazione in sottomissione. Parlo anche dei trenta milioni di musulmani che da una o più generazioni vivono, lavorano, studiano, fanno carriere, e anche matrimoni e figli con 500 milioni di europei. Questa realtà non deve essere travolta da qualche migliaio di estremisti e da qualche centinaio di assassini che uccidono cristiani, musulmani, atei e agnostici.

COME possiamo fermarli, disarmarli, annientarli quando sono nati e cresciuti in Europa? Come facemmo coi nostri terroristi. Dunque con una battaglia politica e culturale che smascheri la loro ideologia; potenziando e coordinando tutte le polizie, da quelle centrali a quelle municipali, fino agli uffici pubblici e ai consigli di quartiere; infiltrando e reclutando collaboratori e informatori nei loro ambienti; ottenendo la cooperazione delle comunità musulmane. Quanto a noi cittadini confesso di non poterne più di quei politici, giornalisti, conduttori, sedicenti esperti che dopo ogni strage ripetono la stessa litania: «Dobbiamo continuare la nostra vita di sempre», «Dobbiamo essere normali». Niente affatto: anche noi cittadini dobbiamo cambiare, imparando a difenderci ciascuno secondo le proprie responsabilità e capacità. All’anormalità di chi ci porta la guerra in casa bisogna opporre non un pavido far finta di nulla, ma un’attenzione straordinaria a situazioni, parole, gesti che non riconosciamo, avvertendo chi di dovere appena qualcosa o qualcuno ci insospettisca. Dobbiamo stringere i nostri legami sociali e farci anche noi sentinelle della nostra sicurezza. Polizia e uomini dell’intelligence hanno bisogno della nostra collaborazione, dell’intelligenza di cittadini attivi e vigili, come noi abbiamo bisogno della loro professionalità.