Mercoledì 24 Aprile 2024

Gianluca Gemelli, chi è il fidanzato dell'ex ministro Guidi

Imprese, relazioni e tweet antipolitici dell'uomo che sussurrava alle donne

Gianluca Gemelli (Ansa)

Gianluca Gemelli (Ansa)

Siracusa, 6 aprile 2016 - NATO in una famiglia della piccola borghesia (padre Paolo ufficiale della Marina, mamma Mirella casalinga), Gianluca Gemelli, 41 anni, il compagno dell’ex ministro Guidi, consuma l’adolescenza tra ‘struscio’ e mare. «Passava più tempo al lido della Marina militare di Punta Izzo che sui libri di ingegneria», racconta chi lo conosce.

Eppure coltiva una smisurata voglia di fare impresa, di mettersi in proprio. Così inizia con un’aziendina di giardinaggio, ma è troppo poco. La svolta arriva quando conosce Valentina, figlia di uno degli uomini più ricchi e potenti di Siracusa, Giuliano Felice Ricciardi, origine spezzina, ma in Sicilia da quaranta anni.

SI innamorano e si sposano nel 2004, per Gianluca è il colpo di fortuna che lo catapulta nell’Olimpo, che gli apre le porte dei circoli più esclusivi. «Sì, mio padre gli ha dato una grossa mano e gli ha fatto gestire alcune sue aziende», racconta Valentina. Grazie all’industria di famiglia – general contractor del gruppo Foster Wheeler, progettista della piattaforma Vega che serve Eni ed Edison –, Gemelli entra in contatto con il polo petrolchimico di Priolo e con il giro che conta, a partire da Ivanhoe Lo Bello, pezzo grosso di Confindustria (oggi è leader di Unioncamere).

Con le entrature del suo mentore Gianluca, che è un ragazzo sveglio nonostante il ciuffetto ribelle, diventa presidente dei giovani industriali di Siracusa e, qualche anno dopo, conquista la vicepresidenza nazionale. È qui che conosce, nel 2008, Federica Guidi, figlia di Guidalberto, patron di Ducati Energia.

TRA Gemelli – il cui matrimonio con Valentina è ormai al capolinea, nonostante i due figli – e Federica, il legame si fa sempre più stretto, fino ad arrivare alla convivenza. Nel 2012 ha un figlio da Gianluca. I maligni sostengono che Guidalberto non straveda per quel siciliano, più giovane di quattro anni. Quel ‘quasi marito’ di problemi gliene crea, eccome. Ad esempio – pare emergere dall’inchiesta e dalle intercettazione – chiede sostegno per la sua azienda di servizi, la Its. Tanto che Federica si spazientisce: «Come mai con la cassa sei sempre messo così tirato, non ti pagano i clienti? Come mai, perché tu non dovresti... non hai acquisti di materiali, non hai niente». Lui si giustifica: «È perché sono arrivato ‘spompo’, mi segui? C’ho cose che a poco a poco mi sto pagando, rateizzazioni, cose, eccetera, i mutui che mi assorbono un bordello».

NON è solo la sua leggerezza nei libri contabili e il pressing lobbistico di Gemelli a preoccupare la Guidi. Anche le incursioni su Twitter e Facebook stanno a indicare una certa vaporosità del suo ruolo di imprenditore e, soprattutto, di compagno di una donna in carriera. Come un assatanato dell’antipolitica, Gianluca vomita il suo sdegno contro i partiti. «Ai politici… Buffoni, la gente è stanca di voi!!!». «È avvilente dover constatare – scrive a febbraio 2013 – che non abbiamo un’offerta politica credibile, l’Italia ha perso l’occasione Renzi!». Salvo poi a dismettere i panni del fustigatore della Casta per strizzare l’occhio sulle forme di Naike Rivelli, la figlia di Ornella Muti: «Tu ossessionata dalla volgarità? Ho visto molte tue foto, non lo sei mai», twitta alla bellissima ragazza.

E ORA? Gianluca deve fare i conti non solo con la freddezza di Federica, che l’accusa di averlo usata (anche se pochi giorni fa l’ex ministro fa aveva ribadito: «Non so come altro definirlo, se non mio marito»), ma anche con un paio di inchieste (oltre a Potenza, c’è quella di Augusta) che si annunciano insidiose. Il clima si è surriscaldato e rischia di fargli terra bruciata attorno, nonostante qualche commessa gli resti ancora nei campi petroliferi della Nigeria e nelle attività della ExxonMobil in Belgio. Intanto si è dimesso dall’incarico di commissario di Confindustria a Siracusa. Un posto maledetto, quello. Fino al dicembre del 2014 sulla poltrona siedeva Francesco Siracusano, capo del personale di Isab-Erg, dichiarato decaduto dal collegio dei probiviri per violazioni etiche. Dopo di lui, ecco l’ex presidente di Confindustria Messina, Ivo Blandina, che lascia un anno dopo, accusato di aver acquistato con fondi pubblici uno yacht di lusso. «È un testardo, si rialzerà», confidano i suoi collaboratori. Ma per l’uomo che sussurrava alle donne, il futuro ora non è affatto roseo.