Roma, 8 gennaio 2016 - Dopo una lunga caccia all'uomo durata una settimana, la polizia israeliana ha ucciso Nashat Melhem, che il primo gennaio ha ucciso due persone e ne ha ferito altre 7 in un pub a Tel Aviv. Secondo quanto riportato dal quotidiano Haaretz, il sospettato per l'attacco è morto in uno scontro a fuoco con la polizia nella sua città arabo-israeliana di Arara, nel nord di Israele, al confine con la Cisgiordania.
Successive e più precise informazioni hanno chiarito che l'autore della sparatoria del 1 gennaio è stato ucciso all'interno di una moschea. Le forze dello Shin Bet - l'agenzia di spionaggio interna di Israele - e la polizia anti-terrorismo (Yamam) sono arrivate alla moschea di Wadi Ara intorno alle 16.20 ora locale e Melhem stava uscendo dal luogo di culto. L'uomo ha provato a scappare e ha aperto il fuoco contro gli agenti con la stessa arma utilizzata nell'attentato di Tel Aviv; gli agenti hanno risposto al fuoco e lo hanno ucciso. E' stata una segnalazione di intelligence dello Shin Bet a portare le truppe nella moschea.
Il ministro della Pubblica sicurezza Gilad Erdan, ha confermato la morte del "terrorista criminale".