Martedì 16 Aprile 2024

CRISI & TASSE / "Entro fine anno altre 25 scadenze, in teoria una ogni due giorni"

Secondo gli impietosi calcoli della Cgia di Mestre le imprese verseranno oltre 91 miliardi

tasse, fisco, foto generica (Ansa)

Cgia, 41,5 mld tasse patrimonio in 2013 (foto Ansa)

Roma, 18 ottobre 2014 - In attesa degli effetti della Legge di stabilità del governo Renzi, è in arrivo una pioggia di scadenze fiscali. Tra novembre e dicembre le imprese italiane verseranno al fisco oltre 91 miliardi di euro, rileva un rapporto della Cgia, secondo il quale tra il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori familiari, le ritenute in capo ai lavoratori autonomi, l'Iva, gli acconti Irpef, Ires e Irap, il versamento dell'ultima rata dell'Imu e della Tasi, le aziende, entro la fine dell'anno, dovranno onorare 25 scadenze fiscali: in linea teorica, una ogni 2 giorni

"Una pioggia di scadenze - fa notare il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - che potrebbe mettere in seria difficoltà moltissime piccole imprese a causa della cronica mancanza di liquidità. Un periodo, quello di fine d'anno, molto delicato per le aziende: oltre all'impegno con il fisco devono corrispondere anche le tredicesime ai propri dipendenti. E con il perdurare della crisi, questo impegno economico costituirà un vero e proprio stress test".

Ma quante sono le tasse che gravano ogni anno sugli italiani? Tra addizionali, bolli, canoni, cedolare, concessioni, contributi, diritti, imposte, maggiorazioni, ritenute, sovraimposte, tasse e tributi, l'Ufficio studi della Cgia ne ha contate un centinaio.  Spulciando l'elenco, tra le più curiose, segnala l'addizionale regionale all'accisa sul gas naturale (in buona sostanza una tassa sulla tassa), l'imposta provinciale di trascrizione (che continuiamo a pagare alle Province quando acquistiamo un'auto nuova), l'imposta sulle riserve matematiche (tassa in capo alle società di assicurazione) e le sovraimposte di confine sui gas, gli spiriti, i fiammiferi, i sacchetti di plastica non biodegradabili, la birra e gli oli minerali. 

Di fatto sono delle imposte doganali che le aziende importatrici/esportatrici di questi prodotti versano al fisco italiano. Nonostante siano tantissime e molte di loro siano sconosciute ai più, il gettito, invece, si concentra su pochissime voci. Le prime 10 imposte - Irpef, Iva, Ires, Irap, imposta sugli oli minerali, Imu, imposta sui tabacchi, addizionale Irpef regionale, ritenute sugli interessi e altri redditi da capitale e l'imposta sul lotto - hanno garantito nel 2013 oltre l'83% del gettito tributario.

Per l'anno in corso, fa sapere la Cgia, tra imposte e tributi lo Stato e le Autonomie locali incasseranno 487,5 miliardi di euro. Se aggiungiamo anche i contributi sociali, pari a poco più di 216 miliardi, nel 2014 il gettito fiscale complessivo sfiorerà i 704 miliardi di euro.

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