Mercoledì 24 Aprile 2024

Tassa sull'ascensore, facciamo un po' di chiarezza

Confedilizia: "Costerà più della Tasi". Il ministero: "Nessuna verifica straordinaria sugli impianti di risalita"

L'ascensore del film 'Grand Budapest Hotel' (Olycom)

L'ascensore del film 'Grand Budapest Hotel' (Olycom)

Roma, 16 febbraio 2016  - Un nuovo incubo invade le case (e le tasche) degli italiani. Confedilizia l'ha chiamata "tassa sugli ascensori" ed è arrivata a dire che "costerà più della Tasi". "Renzi la elimini", l'appello giunto ieri dai costruttori. La notizia ha immediatamente sollevato un polverone e, in serata è giunta, la risposta del Ministero dello Sviluppo Economico che smentisce Confedilizia, minimizzando il tutto. Ma riavvolgiamo il nastro e facciamo un po' di chiarezza.

L'APPELLO  - Tutto nasce dall'appello di Confedilizia. I costruttori spiegano che il Mise ha "licenziato uno schema di dpr (decreto del Presidente della Repubblica, ndr.) che impone una verifica straordinaria degli ascensori esistenti, attribuendo ai soggetti verificatori la facoltà di prescrivere una serie di costosi interventi a carico dei proprietari di casa". Un obbligo che - aggiunge - "non è in alcun modo previsto dalla direttiva europea di cui il dpr costituisce attuazione". E proprio questa verifica, e i conseguenti interventi di manutenzione, per Confedilizia sarebbero equiparabili a una tassa che "annullerebbe in un colpo solo gli effetti dell'abolizione della Tasi sull'abitazione principale, imponendo esborsi pari al doppio del gettito della Tasi stessa". Secondo i costruttori "la sicurezza è un mero pretesto, perché cela interessi di alcune categorie che intendono lucrare a spese di condomini e proprietari di casa".

LA RISPOSTA DEL MINISTERO - Non c'è nessuna verifica straordinaria da fare sugli ascensori, se non su quelli installati prima del 1999. Una nota del Mise, in serata, prova gettare acqua sul fuoco della polemica. "La proposta del Ministero dello Sviluppo Economico in materia di ascensori, al contrario di quanto affermato da Confedilizia, - dice il Mise - non prevede verifiche straordinarie, bensì controlli di sicurezza da svolgersi nell'ambito della prima verifica ordinaria utile. Maggiore attenzione è prevista solo per gli ascensori installati anteriormente al 1999, cioè prima dell'applicazione delle relative direttive europee in materia che hanno aumentato i requisiti di sicurezza per gli impianti". Ma non è un automatismo: "Tali ascensori, ove la proposta sia condivisa e approvata dal Governo, saranno verificati non solo con riferimento ai requisiti vigenti all'epoca, ma anche con riferimento ai più importanti requisiti di sicurezza introdotti successivamente, ad esempio per la precisione della fermata e il livellamento fra cabina dell'ascensore e piano, ovvero per la protezione dai rischi di schiacciamento delle porte motorizzate". Il Mise precisa inoltre che "i requisiti da verificare e che potrebbero essere quindi oggetto di intervento sono stati inoltre individuati in modo proporzionato e selettivo e, quindi, non possono determinare spese eccessive, soprattutto se, come afferma Confedilizia, le normali norme già oggi previste dovrebbero aver già indotto molti proprietari ad effettuare comunque tali verifiche".

CONTROREPLICA - Tutto finito? Ma neanche per idea. Alla nota del ministero, Confedilizia replica: "ribadiamo allora il nostro appello al Presidente Renzi affinché disponga l'eliminazione dalla bozza di provvedimento di questo 'corpo estraneo'". Tassa o non tassa, la partita è solo iniziata.