Tangenti Ischia, atti a Cantone: "Per commissariare appalti". Sindaco dell'isola si dimette. Forse D'Alema sentito dai pm

Ferrandino ha inviato il documento dal carcere di Poggioreale dove è detenuto. In manette anche suo fratello e dirigenti delle cooperative CPL Concordia, con sede nel Modenese. Il presidente dell'Anticorruzione valuterà se ricorrere al commissariamento per alcuni appalti nel mirino. Intanto D'Alema si sfoga: "Non sono indagato. Di cosa devo rispondere? Della mia vita personale?" Ma l'esponente del Pd potrebbe essere sentito come teste

Un momento della costruzione del metanodotto Napoli-Ischia  (Ansa)

Un momento della costruzione del metanodotto Napoli-Ischia (Ansa)

Roma, 31 marzo 2015  - "Il presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha chiesto di visionare gli atti dell'inchiesta per tangenti che ha portato all'arresto del sindaco di Ischia per valutare se ci siano i presupposti per il commissariamento degli appalti. "Abbiamo chiesto gli atti al procuratore della Repubblica di Napoli per vedere se gli appalti possano essere commissariati. Decideremo dopo aver verificato gli atti", ha spiegato Cantone a margine del convegno 'La vigilanza degli appalti pubblici di expo Milano 2015'. Intanto si sta valutando se interrogare Massimo D' Alema in qualità di persona informata sui fatti, al fine di chiarire i rapporti che la cooperativa CPL Concordia ha intessuto con gli ambienti della politica e della pubblica amministrazione.

"Purtroppo non è la prima volta che le cooperative sono coinvolte negli scandali, perché sono diventate dei veri e propri operatori economici come gli altri: questo un po' dispiace ma è nelle cose", ha aggiunto Cantone, a margine di un convegno su "La vigilanza degli appalti pubblici di Expo Milano 2015". "Le cooperative - ha continuato il presidente dell'Anac - sono imprenditori come gli altri, vivono uno status sui generis che riguarda soprattutto gli aspetti fiscali e tributari, ma nel settore degli appalti sono operatori economici come gli altri". 

IL SINDACO SI DIMETTE - Giosi Ferrandino oggi si è dimesso da sindaco di Ischia. L'atto è stato formalmente presentato al municipio di Ischia dal suo difensore, l'avvocato Genny Tortora. L'avvocato è giunto da Napoli per la formalizzazione del documento scritto di proprio pugno da Ferrandino, detenuto da ieri mattina nel carcere di Poggioreale. Il documento è stato inviato anche al prefetto di Napoli.

D'ALEMA: VICENDA SCANDALOSA,  - "Una vicenda scandalosa. E' incredibile diffondere intercettazioni che nulla hanno a che vedere con l'indagine della procura di Napoli. Lancio un allarme. Chi non ha ruoli istituzionali e non è indiziato di reato non può essere perseguitato in questo modo al solo scopo di ferirne l'onorabilità. Difenderò la mia reputazione in ogni sede. Ho già dato mandato agli avvocati". Così l'ex premier Massimo D'Alema, in un'intervista a Repubblica, a proposito della citazione del suo nome nelle carte dell'inchiesta, che non lo vede indagato, su appalti e tangenti che coinvolge il sindaco Pd di Ischia e cooperative rosse. "Non sono indagato. Di cosa devo rispondere? Della mia vita personale? La giustizia ha il compito di individuare i reati, non deve avere come fine lo sputtanamento delle persone. Non si può utilizzare un'inchiesta per chiamare in causa chi è totalmente estraneo. Io non c'entro in questa storia. L'ipotesi che siano state pagate tangenti per il programma di metanizzazione dell'isola di Ischia è una vicenda rispetto alla quale sono totalmente estraneo", afferma D'Alema. 

"Cosa c'entra - aggiunge D'Alema - chi conosco e chi non conosco. Certamente ho rapporti con Cpl Concordia, per cui tenni anche una conferenza in occasione della sua assemblea annuale, ma è un rapporto del tutto trasparente come con altre cooperative e aziende private. Una cosa è conoscere i dirigenti di un'impresa nazionale. E ne conosco tantissimi. Altra cosa è un'indagine che riguarda una vicenda precisa con ipotesi di tangenti. Non c'è alcuna intercettazione tra me e i dirigenti di Cpl con i quali avevo rapporti come li ho con migliaia di persone. Che rapporto c'è tra i reati di cui si parla e i miei rapporti con le persone?". 

"Dalla Cpl - spiega l'ex premier - non ho avuto alcun regalo ed è ridicolo definire l'acquisto in tre anni di duemila bottiglie del vino prodotto dalla mia famiglia come un mega ordine, peraltro fatturato e pagato con bonifici a quattro mesi. Il vino non c'entra con l'inchiesta ed è noto a tutti che la mia famiglia produce un ottimo vino. Abbiamo più domanda che offerta. Il favore è riceverlo, non è venderlo. Quanto ai libri nessun beneficio personale, ma un'attività editoriale legittima che rientra nel normale e quotidiano lavoro della fondazione Italianieuropei. I libri, inoltre, furono acquistati per una manifestazione elettorale dedicata ai temi europei alla quale fui invitato dal sindaco di Ischia che era candidato del Pd". A proposito di Giosi Ferrandino, D'Alema precisa che non è suo amico, "l'ho incontrato una sola volta nella mia vita", e respinge qualunque analogie tra la propria posizione di "normale cittadino" senza alcun incarico istituzionale e quella di Lupi, che era un ministro che affidava appalti e se "riceve un regalo può essere qualcosa di sgradevole". 

D'Alema replica: "Nessun illecito o beneficio"