Londra vince la guerra dei tampax: azzerata la tassa Ue

Il governo di Cameron esulta. Ma gli euroscettici: "Ce l'hanno concesso solo perché la Gran Bretagna voterà sì al referendum sulla permanenza in Europa"

Londra, protesta contro la tampon tax (Olycom)

Londra, protesta contro la tampon tax (Olycom)

Londra, 18 marzo 2016 - In Italia ci aveva provato Pippo Civati, quando propose la Tampon Tax, una legge per ridurre al 4% l'Iva sugli assorbenti Interni. Proposta finita poi nel dimenticatoio. Ora un accordo raggiunto ieri in seno all'Unione Europea consentirà al governo inglese di eliminare un'imposta del 5% sui prodotti sanitari, prevista finora dalla normativa comunitaria. Londra esulta per l'esito di una lunga lotta, che era diventata simbolo, più che dell'emancipazione femminile, della liberazione dal giogo di Bruxelles. 

"Abbiamo ottenuto quello che nessun altro governo aveva tentato di ottenere", esclama il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, finito nella bufera per i tagli della sua ultima finanziaria - e in particolare per i tagli ai benefici sociali concessi ai disabili - e ora pronto a cavalcare i diritti rosa. 

Nel Regno Unito, così come in Francia, la tampon tax ha provocato la mobilitazione di schieramenti di donne, scese in piazza contro quella che veniva considerata un'imposta iniqua e sessista. Nel 2000 il Governo laburista di Tony Blair abbassò l’IVA sui prodotti sanitari dal 17,5 al 5%. Mentre pochi mesi fa il Parlamento ha rigettato l'azzeramento: l’ulteriore diminuzione sarebbe andata appunto contro le leggi comunitarie. Grazie alla concessione Ue, d'ora in poi i tampax inglesi saranno esentasse. 

"La collera della gente contro la tassa sui tampax è stata fatta udire in modo forte e chiaro", ha insistito il titolare del Tesoro del governo Cameron. Immediata la replica di un portavoce del fronte euroscettico che fa campagna per la Brexit in vista del referendum del 23 giugno. "Ci è stato concesso solo perchè la Gran Bretagna voterà a giugno sulla sua permanenza nell'Ue - ha ridimensionato la cosa Robert Oxley, di 'Vote Leavè - Dovremmo forse fare un referendum ogni volta che riteniamo di dover abbassare l'aliquota di una tassa?".

In Italia intanto, nonostante qualche mobilitazione e l'iniziativa di Civati, le cose sono rimaste invariate: sul prezzo degli assorbenti, così come su quello degli altri prodotti, grava il 22% dell'Iva.