Giovedì 18 Aprile 2024

Tagli e 'tetti', anche il Colle si mette a dieta. Montecitorio, ancora lite sugli stipendi d'oro

In sostanza il Colle restituisce al Tesoro quattro milioni di euro per l'anno in corso, raggiungendo così i 16 milioni di euro nel quadriennio 2014-2017

Grafico: ecco le buste paga d'oro di Montecitorio

Grafico: ecco le buste paga d'oro di Montecitorio

Roma, 25 luglio 2014  - Dopo il taglio - o meglio il tetto - agli stipendi spesso d'oro dei dipendenti di Camera e Senato (con contorno di polemiche, cui oggi Renzi ha risposto in un tweet), anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deciso di stringere un po' la cinghia, firmando un decreto che riduce ulteriormente i costi del Quirinale.

In sostanza il Colle restituisce al Tesoro quattro milioni di euro per l'anno in corso, raggiungendo così i 16 milioni di euro nel quadriennio 2014-2017. 

IL COMUNICATO - "Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato, su proposta del Segretario Generale, un decreto che riduce ulteriormente i costi dell'amministrazione del Quirinale. Scopo del provvedimento è di consentire la restituzione al Tesoro di 4 milioni di euro nell'anno in corso e di stabilizzare il riequilibrio del bilancio interno sulla base di una dotazione a carico del bilancio dello Stato di 224 milioni di euro per l'intero triennio 2015 -2017, pari al livello del 2007 e inferiore di 4 milioni rispetto alla dotazione del 2014". "Si consegue così - si legge nella nota - un risparmio complessivo per il bilancio dello Stato di 16 milioni di euro nel quadriennio 2014-2017 - che si aggiunge alla restituzione di circa 6,2 milioni di euro per effetto dell'applicazione del contributo sulle pensioni - e si pongono altresì le premesse per ulteriori economie nel medio periodo".

LE MISURE - Ecco le misure più significative: - equiparazione dell'indennità di funzione del Segretario Generale all'importo dell'indennità di comando prevista per i Consiglieri del Presidente della Repubblica, pari a 141 mila euro annui lordi - applicazione del tetto di 240 mila euro annui previsto dall'articolo 13, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 ai compensi dei Consiglieri del Presidente della Repubblica a contratto - applicazione del medesimo tetto alle retribuzioni del personale, bloccandone con decorrenza immediata le progressioni economiche e prevedendo il riassorbimento dell'eventuale eccedenza (che riguarda peraltro solo 16 unita' di personale) nel corso del triennio 2015 - 2017 - ulteriore significativa riduzione delle indennità corrisposte al personale distaccato da altre amministrazioni". 

"Con un successivo decreto - conclude la nota - si provvederà all'approvazione di nuove tabelle stipendiali per il personale di ruolo e alla definizione di più stringenti requisiti per il pensionamento di anzianità, temi sui quali è ancora in corso il confronto con le rappresentanze sindacali, alle quali come a tutto il personale va il ringraziamento della Segreteria generale per il senso di responsabilità, lo spirito di collaborazione e la correttezza con cui affrontano misure di riduzione della spesa e di riorganizzazione amministrativa".

SEL REPLICA A RENZI - Tornando sugli stipendi d'oro di montecitorio, si registra la replica pizzata di Sel contro il tweet di Renzi. Il premier non può parlare indistintamente di "opposizioni" quando critica chi si oppone al taglio degli stipendi dei dipendenti della Camera, secondo Sel. Arturo Scotto, capogruppo alla Camera del partito di Nichi Vendola, replica a premier che oggi si è chiesto "dove vivono le opposizioni" che contestano la misura: "Leggo con stupore le dichiarazioni del Presidente Renzi sulle opposizioni che difendono le prerogative dei dipendenti della Camera dei deputati, che però chiama 'privilegiati' sminuendone la loro alta professionalità. Non so da dove deduca queste informazioni: farebbe bene a leggersi i resoconti dei dibattiti alla Camera e non affidarsi a qualche informazione acquisita qua e là da Twitter".

"Sinistra ecologia libertà - prosegue Scotto - è stata l'unica forza politica a presentare una proposta organica che fissa un tetto per i manager della P.a., delle partecipate, delle società quotate in borsa e di tutte quelle che ricevono finanziamenti pubblici, su cui Renzi continua a non dire nulla evidentemente per non disturbare Marchionne e simili, che gli spedirò per raccomandata così si farà un'idea più corretta di cosa fa l'opposizione. E sempre Sel è al fianco della presidente Boldrini nell`opera di contenimento della spesa di Montecitorio, compresi gli emolumenti per i dipendenti. Prima di sparare nel mucchio, pur di compiacere a tutti i costi l`opinione pubblica, il presidente del Consiglio ci dica a chi si riferisce".