Martedì 16 Aprile 2024

Donovan, lo studente di Harvard che strega il web. "Spicchiamo il volo"

Oltre 8 milioni di visualizzazioni per il discorso di un neolaureato afroamericano: il video conquista anche la Clinton e Justin Timberlake

Donovan Livingston durante il discorso ad Harvard

Donovan Livingston durante il discorso ad Harvard

Roma, 2 giugno 2016 - Parole potenti che conquistano milioni di like e visibilità in tutto il mondo. Il discorso che spopola in rete e che ha catturato l'attenzione dei media internazionali non arriva da una personalità politica o da una star, ma da un neolaureato afroamericano di 29 anni durante la consegna dei diplomi alla Harvard Graduate School of Education. Il giovane promettente dall'eloquio che incanta si chiama Donovan Livingston, è figlio di una logopedista che lavora con studenti disabili, mentre il papà è in pensione. Le sue parole hanno catturato l'attenzione di personalità del calibro della pop star Justin Timberlake e la candidata presidenziale democratica Hillary Clinton che hanno ricondiviso il discorso del giovane sui propri profili social. Il video, diventato virale, ha collezionato oltre 5 milioni di like. 

Il successo dell'orginale discorso dal sapore poetico, era già scritto nel titolo: "Spicchiamo il volo". Tra citazioni e ricordi i versi parlano di disuguaglianze razziali nel sistema educativo, di cosa significhi essere studente di colore ad Harvard e invitano la classe del 2016 a utilizzare il proprio ruolo di educatori per aiutare gli altri a realizzare il loro pieno potenziale e a "spiccare il volo", andando oltre i loro limiti, il loro curriculum, i loro standard. "Sono stato un buco nero in classe per troppo tempo, assorbendo ogni cosa, senza irradiare la mia luce... - ha declamato Donovan - Ma quei giorni sono passati. Io appartengo alle stelle". E adesso insegna "con la speranza di trasformare i contenuti in navi spaziali e i problemi in telescopi, affinchè un bambino possa vedere il loro potenziale dal punto in cui si trovano".

"Educare richiede una pazienza degna di Galileo", ha sottolineato. "Come educatori, piuttosto che coprire con le vostre voci il fruscio delle catene, rimuoviamole, togliamoci le manette, svincolati dal peso ingombrante della povertà e del privilegio", ha proseguito. "Siamo nati per essere comete, per sfrecciare attraverso lo spazio e il tempo, per lasciare il segno in ogni impresa in cui ci tuffiamo", ha aggiunto, ricordando che "Il cielo non è il limite. È solo l'inizio". Ma, ha ammonito, "è una ingiustizia dire che l'educazione è la chiave mentre continui a cambiare la serratura". Anche la facoltà, di cui spera di diventare insegnate Livingston, ha deciso di postare il suo intervento su Fb perché, spiega, è "uno dei discorsi degli studenti più forti e sentiti che avete mai udito".