Giovedì 25 Aprile 2024

Il poeta arabo: da idioti coprire l'arte. "Così l'Occidente è solo ipocrita"

Adonis: i visitatori devono rispettare i costumi di chi li ospita

Il poeta siriano Adonis (Newpress)

Il poeta siriano Adonis (Newpress)

Parigi, 29 gennaio 2016 - "NO, NON C’È SPERANZA, non c’è pace, non c’è libertà nel mondo islamico. Ma neanche la democrazia occidentale mi sembra poi così esaltante: perché continua a far commerci con chi finanzia il terrorismo? Perché vende armi a chi le userà contro di lei? Per decenni mi sono posto queste domande. E adesso che sono arrivato all’età tardiva, di fronte al grande caos del sangue e della morte, di fronte allo scempio delle opere d’arte e all’orrore delle decapitazioni e degli esodi di massa dei migranti, cos’altro posso far altro se non lasciarmi andare, abbandonarmi come un sughero alla corrente? Portami via, caos, portami dove vuoi!". Amareggiato ma forte nella denuncia, a 85 anni Adonis, il più grande poeta arabo vivente, non si fa illusioni sul futuro del mondo. Incombe su di lui – dice – il mito del diluvio universale, "qualcosa che spazzi via tutto, finalmente, tutti gli obbrobri di questo Islam di oggi che ha rifiuta la poesia, umilia la donna, uccide l’amore e la cultura, esalta la violenza, crocifigge la libertà". Mi ha dato appuntamento per questa intervista alla "Rhumerie", lo storico bar bar di Saint-Germain-des-Près amato dagli esistenzialisti e da Juliette Gréco. Un bicchiere di rhum sul tavolino, lo sguardo che corre oltre le vetrate bagnate dalla pioggia, sfoglia il suo ultimo libro, "Prends-moi, chaos, dans tes bras", una raccolta di poesie edita da "Mercure de France".

Il caos: perché questo titolo? "Confusione, male di vivere, rabbia, disprezzo, odio. Il caos si è impadronito del mondo islamico che si sta suicidando in guerre senza tregua per la conquista del potere. E minaccia il mondo occidentale, asfissiato dal mito dei soldi e del benessere. Di fronte a questa gigantesca ondata nera, che cosa posso fare se non lasciarmi andare? Il mondo è minacciato: i tiranni e i fanatici lo stanno assassinando".

I fanatici, ovvero i terroristi dell’Isis. Ma i tiranni chi sono? "Tutti i governanti che si mostrano indegni della carica che coprono. Tutti i capi politici ipocriti e vili che pensano solo ai propri interessi".

Non si salva nessuno, né in Occidente né in Oriente? "Che siano in Europa, negli Stati Uniti, in Medio Oriente, in Giappone, in India o in Cina, i leader politici dimostrano di non avere né carisma né capacità. Ce n’è solo uno, una donna, che per un attimo ha rialzato la testa: Angela Merkel. Ma si è già pentita e sta facendo marcia indietro".

Deve ammettere che il problema dei migranti è gigantesco: come si fa ad accogliere milioni e milioni di persone? "Chi fugge dalla morte e dalle persecuzioni deve essere aiutato. Gli altri, coloro che cercano di approfittare della situazione, debbono essere fermati, esaminati, giudicati e respinti se non hanno i titoli necessari. Ma alzare steccati a priori è una follia: le barriere non saranno mai abbastanza alte da riuscire a fermare l’onda. Per tornare agli uomini politici, ce n’è uno per la verità che merita attenzione, un leader che emerge su tutti gli altri. È il Papa. Ma non ha poteri temporali: può incidere sulla morale dei singoli e delle comunità, ma non ha una leva sufficientemente forte per deviare la Storia dal tragitto folle che ha intrapreso".

Ha seguito la polemica sui nudi del Campidoglio coperti per non offendere il presidente iraniano? «Che idiozia! Non avreste mai dovuto farlo! Mettere le mutande all’arte per non offendere la suscettibilità di qualcuno! Ma sono loro, i visitatori, che debbono accettare i costumi di chi li ospita, non il contrario. E non si parli di rispetto per la religione: Dio è nudo! la Vergine è nuda!».

Torniamo all’Islam: come finirà questa guerra per bande fra sciiti, sunniti e via dicendo? "Finirà che si ammazzeranno fra di loro, con le armi che noi gli diamo e che loro oltretutto ci pagano. Vincerà l’Occidente, ma che vittoria sarà? Quanti attentati, quanti morti dovremo contare? Ricordo una frase di un ministro e scrittore francese, André Malraux, che nel 1956 scrisse: ‘Il grande problema della nostra epoca è la violenza della spinta islamica: nessuno sembra pronto ad affrontarla’. La scrisse nel 1956, si rende conto?".

In marzo uscirà una sua nuova raccolta di poesie, 'Gerusalemme'. È vero che sta preparando la sua autobiografia? "Vero: sarà una sorta di autopsia della mia vita. Ho bisogno di scrivere sempre. Un’altra cosa che amo è viaggiare. Sarò in Italia, poi a Dubai, in Germania, in Inghilterra".