Giovedì 18 Aprile 2024

Palestina, il Parlamento decide a metà. Israele: "Ottimo risultato". Olp: "Decisione infelice"

Approvate le mozioni di Pd e Ap-Sc non proprio sovrapponibili. Gentiloni: "Sì al riconoscimento"

Il ministro Paolo Gentiloni (Lapresse)

Il ministro Paolo Gentiloni (Lapresse)

Roma, 27 febbraio 2015 -  Il Parlamento impegna il Governo a favorire il riconoscimento dello Stato della Palestina. L'Aula della Camera ha approvato a larga maggioranza due mozioni: una presentata dal Partito democratico, dal Psi e da Per l'Italia (300 sì, 40 contrari, 59 astenuti), l'altra da Area popolare e Scelta civica (237 sì, 84 no e 64 astenuti), che punta alla ripresa del dialogo tra Palestina e Israele e alla cessazione della violenza, quale condizione per il riconoscimento dello Stato della Palestina. Un ottimo risultato per Israele, una decisione "infelice" per l'Olp, un giorno "importante" per il Pd, un "pasticcio" per l'opposizione.

Le due mozioni infatti non sono proprio sovrapponibili, e segnano il compromesso faticosamente raggiunto per evitare ulteriori rinvii. La mozione del Pd non impegna esplicitamente il governo a riconoscere la Palestina, ma piuttosto a "promuoverne" il riconoscimento. Subito dopo la Camera approva un'altra mozione, quella di Ap-Sc, assai più vincolante, che lega il riconoscimento dello Stato palestinese al raggiungimento di un'intesa tra Al-Fatah e Hamas. Alla fine sembra una non decisione.

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L'INTERVENTO DI GENTILONI - Si è giunti alle votazioni dopo un lunga mattinata di discussione che ha visto anche l'intervento del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. "C'è il diritto dei palestinesi a un loro stato e il diritto dello stato di Israele a vivere in sicurezza di fronte a chi per statuto vorrebbe cancellarne esistenza. In questo quadro il governo valuta favorevolmente l'impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento di uno stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per riprendere il negoziato tra le parti". Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in aula alla Camera. Le parole di Gentiloni sono state accolte dall'applauso dell'emiciclo.

IL PD - Soddisfatto il Pd, che con Roberto Speranza, capogruppo e firmatario della mozione, dice: "Oggi è un bel giorno per il Parlamento". La proposta è stata appoggiata anche da Sel: si tratta, afferma Arturo Scotto "di un importante contributo per superare lo stallo del negoziato e favorire il processo di pace". "Il voto di Sel è un segnale positivo, speriamo che ci sia la stessa disponibilità da parte di Renzi sulle riforme", commenta il bersaniano D'Attorre

In merito alle due mozioni, si registra la contrarietà di Stefano Fassina: "Se il governo ha dato parere favorevole alla mozione di Ncd sulla Palestina è ridicolo. Quel testo è il contrario della nostra mozione perché non prevede il riconoscimento dello stato di Palestina. Io la mozione di Ncd non la voto e non la votano neppure molti parlamentari del Pd", ha detto durante la seduta.

IL NO DI FORZA ITALIA - Contraria Forza Italia. "Il Governo - sostiene Daniele Capezzone - deve evitare di compiere atti e gesti simbolici che possano rappresentare forme di riconoscimento, o portare a una accelerazione di qualsiasi processo di riconoscimento, di uno Stato palestinese al di fuori del negoziato diretto e di un accordo di pace complessivo tra le parti. E deve soprattutto evitare di compiere qualsiasi atto e gesto simbolico di legittimazione di organizzazioni terroristiche islamiche, Hamas compresa. Tutti ricordino che Israele è l'unica democrazia di quell'area". 

DURA LA LEGA - Duro il giudizio della Lega, che ha accusato il governo di "inconsistenza totale": "Israele è rimasto l'ultimo baluardo democratico in medio oriente - sottolinea Gianluca Pini - Ammettere che è possibile arrivare al riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina senza accordi preventivi con Israele è un rischioso azzardo".

VENDOLA: NO AMBIGUITA' - "Ha fatto bene Sel con i suoi parlamentari in questi ultimi mesi a non cedere mai alle più svariate pressioni e ai tentativi più o meno goffi di rinviare sine die il dibattito parlamentare sul riconoscimento dello Stato di Palestina", afferma Nichi Vendola. "Anche il nostro Paese come è avvenuto in tanti stati della Ue - prosegue il leader di Sel - con il suo Parlamento aveva il dovere di riaccendere la speranza sul processo di pace in Medio Oriente, con la scelta di riconoscere finalmente la Palestina, La mozione che oggi ha raccolto più voti, e che Sel ha votato, è chiara e netta e rappresenta un passo in avanti serio. È un vero peccato, però - conclude Vendola - che per le solite furbizie di Palazzo e per le ambiguità di questo governo, l'esecutivo e parte del Pd abbiano contribuito a far approvare anche un documento contrastante. Una furbizia, un giochino che si potevano risparmiare su una vicenda maledettamente seria come questa".