Giovedì 25 Aprile 2024

F1, Vettel fiducia nella Ferrari: "Noi subito dietro la Mercedes"

Il tedesco chiude in seconda posizione dietro alla William di Bottas l'ultimo giorno di test a Barcellona: "L'affidabilità va bene, in Australia ne sapremo di più, ma siamo molto vicini". Arrivabene: "In linea con i programmi"

La Ferrari di Vettel (Afp)

La Ferrari di Vettel (Afp)

Barcellona, 1 marzo 2015 - Valtteri Bottas è stato il più veloce nell'ultima giornata di test di Formula 1 sul circuito spagnolo di Montmelò. Il finlandese della Williams ha fatto registrare il miglior tempo in 1:23.063. Alle sue spalle, la Ferrari di Sebastian Vettel: per il tedesco, 129 giri completati e 1:23.469. Terzo tempo per la Sauber di Felipe Nasr (1:24.023) davanti alla Toro Rosso di Max Verstappen (1:24.527) e la Red Bull di Daniel Ricciardo (1:24.638). A seguire Nico Rosberg (Mercedes), Jenson Button (McLaren) e Pastor Maldonado (Lotus).

Il tedesco del Cavallino è comunque ottimista in vista dell'esordio mondiale a Melbourne fra due settimane: "Dal punto di vista della prestazione, è chiaro che la Mercedes è ancora davanti con un certo vantaggio, ma subito dietro vedo noi, la Williams e la Red Bull molto vicini. Fra un paio di settimane ne sapremo di più. Intanto dobbiamo progredire un passo alla volta, guardando soprattutto a noi stessi", spiega il tedesco. "La nota positiva - aggiunge Vettel - è che ancora una volta abbiamo percorso molti chilometri e raccolto informazioni utili. Il fatto che la nostra simulazione di gara sia andata più o meno secondo i piani è incoraggiante dal punto di vista dell'affidabilità, anche se sotto questo aspetto possiamo ancora migliorare".  

ARRIVABENE: "IN LINEA CON PROGRAMMI" - "Preferisco un programma di sviluppo concreto e continuativo nel tempo senza definire date particolari. Questa secondo me è una metodologia di lavoro che paga". Così il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene ai microfoni di Sky Sport ha tracciato le linee guida di Maranello in vista degli sviluppi dei prossimi mesi. "Parlare di date è un po' difficile e soprattutto impegnativo - ha proseguito - Cambiare di un giorno o due il programma vuol dire ritardare o anticipare di una settimana, dire che porteremo step ulteriori in Spagna, in Bahrain o in Belgio al momento crea delle aspettative che non è il caso di creare".