Giovedì 18 Aprile 2024

Verratti: "Pirlo è unico, ma voglio essere il simbolo della nuova Italia". Rossi fa i test a Coverciano

Conte darà le chiavi della Nazionale al centrocampista del Psg: "Non mi sento sotto pressione, so quello che vuole da me il ct. Futuro in Italia? A Parigi sto bene, ma sono all'inizio della carriera". Pepito incontra Conte e parla con lo staff medico

Conte e Verratti (Newpress)

Conte e Verratti (Newpress)

Firenze, 25 marzo 2015 - A 22 anni è arrivato il momento di spiccare il volo. Dopo il Psg, Marco Verratti ha l'occasione di prendere per mano l'Italia. Contro la Bulgaria toccherà a lui sostituire Pirlo: in molti pensano che il talento sbocciato a Pescara sia l'erede designato dello juventino, assente per infortunio: "Di Pirlo ce n'è uno, ma so cosa Conte vuole da me e dovrò dimostrare con i fatti di essere in grado farlo. Il ct vuole che giochi veloce e tenga la squadra corta. Non mi sento sotto pressione, ma ho bisogno dell'aiuto dei miei compagni. Se non sei Messi o Maradona bisogna parlare di squadra e non di un singolo. Sarebbe bello se diventassi il simbolo del ricambio generazionale in questa Nazionale, ma davanti a me ho grandissimi giocatori che hanno vinto tutto. Quando hai Pirlo e De Rossi davanti, è giusto essere considerato la terza scelta".

IL FUTURO E' IN FRANCIA - Su Verratti si sono spesso accesi i riflettori di Juventus e Fiorentina, ma lui al momento vuole pensare solo al Psg: "Quando grandi squadre ti cercano penso sia motivo d'orgoglio per un calciatore perché vuol dire che sta facendo bene. A Parigi sto benissimo. Credo di essere all'inizio della mia carriera, non bastano due-tre anni per essere definito un grande calciatore, devo migliorare molto e un bilancio potrò farlo solo a fine carriera anche in base a quello che avrò vinto. La Champions? Sarebbe davvero una bella cosa se il Paris Saint Germain e la Juve si incontrassero in finale, ne sarei doppiamente felice perché se non vincesse la mia squadra lo farebbe comunque un club italiano, dove giocano tanti colleghi che conosco bene. Io credo che la Juve possa arrivare fino in fondo, ha tanti campioni ed un buon gioco, credo che possa essere una delle favorite".

GIUSEPPE ROSSI A COVERCIANO - A Coverciano è arrivato anche Giuseppe Rossi. Accompagnato dal preparatore atletico della Fiorentina Emanuele Marra, il giocatore ha avuto prima un colloquio con lo staff medico della Nazionale, diretto dal professor Enrico Castellacci, e poi con Antonio Conte. Al centro della doppia chiacchierata un'analisi sul recupero fisico del numero 22 della Fiorentina, in seguito all'intervento chirurgico al ginocchio lo scorso settembre, ma soprattutto una serie di test di valutazione della muscolatura. "Sono venuto a fare un saluto", l'unica dichiarazione di Rossi che tornerà in gruppo coi viola tra un paio di settimane per poi iniziare gradualmente a prepararsi per il rientro in campo. Antonio Conte, sin dai primi giorni del suo nuovo incarico da ct, non ha mai smesso di monitorare Rossi considerandolo un valore per la Nazionale.