Martedì 23 Aprile 2024

Ventura e la Nazionale: Italia, ti faccio crescere

Il nuovo ct si presenta: «Vi divertiremo». E poi insiste sulla possibilità di convocare gruppi di calciatori per mini-stage tecnici

Giampiero Ventura (Alive)

Giampiero Ventura (Alive)

Firenze, 30 agosto 2016 - «Ho pianto, lo ammetto». Giampiero Ventura si è emozionato per il ritorno sul campo. Nella sua prima volta da commissario tecnico della nazionale c’è scappata pure la lacrimuccia al primo allenamento a Coverciano. Vabbè. «Sono d’accordo con Conte, anch’io mi sento assolutamente allenatore e non un selezionatore, quest’ultimo ha un approccio diverso al calcio e al proprio lavoro ». La novità del mondo azzurro è quest’uomo saggio con lunga gavetta nel calcio minore che deve cambiare pelle per portare l’Italia ai Mondiali russi del 2018. Nel suo destino c’è la seconda «successione » di Conte, già avvenuta al Bari: «Vivo da tempo con questa situazione ma almeno quando andrà via dal Chelsea so già dove andare, sto lavorando sull’inglese proprio per questo motivo...». L’ex allenatore del Toro, intanto, deve pensare al battesimo di fuoco nella «sua» Bari. Di fronte, giovedì, c’è la Francia padrona di casa e vice campione all’Europeo. e favoritissima della vigilia. Poi inizierà il girone di qualificazione mondiale con la partita di lunedì 5 settembre in casa di Israele. Nel girone G, il nostro, c’è anche la Spagna, eliminata agli ottavi sui campi transalpini. Ventura vorrebbe un’Italia: «capace di divertirsi e divertire il pubblico: la mia esperienza insegna che con queste due premesse riesci poi anche a fare risultato. Peraltro qui la qualità non manca nonostante fino agli Europei c’era chi lo dubitava. Se ci aggiungiamo qualche dettaglio possiamo ritagliarci uno spazio da protagonisti».

Non manca il riferimento all’eterna questione, in passato, tra i vari ct e i club, Ventura spiega: «Vorrei organizzare raduni con tutti quei giocatori che adesso non sono qui e non fanno parte del mio modulo, il 3-5-2. Mi riferisco a elementi come El Shaarawy che a Euro 2016 c’era, ma anche a Berardi: lui si è infortunato ma, finché il modulo sarà questo, gli esterni offensivi troveranno difficoltà di collocazione ». Di questi raduni dovrebbero essercene tre a stagione, di cui uno già nel 2016, Ventura ha parlato con la Federcalcio e con le società alle quali ha fatto già visita. «Provare i calciatori con un nuovo modulo significa trovare delle alternative di gioco. Dalle società ho riscontrato disponibilità, l’obiettivo è organizzare poi delle amichevoli per questo gruppo ‘extra 3-5-2’, per poi costruire lo zoccolo futuro della Nazionale». Intanto c’è da vedere come l’azzurro uscirà dal doppio impegno francoisraeliano: «Avendo tre giorni a disposizione è evidente che non c’è il tempo materiale per cambiare qualcosa dal punto di vista dell’organizzazione - ha evidenziato - avrei voluto mantenere quasi tutto il gruppo che aveva fatto bene all’Europeo riportando entusiasmo, poi è chiaro che ci sono situazioni contingenti da valutare: Zaza non giocava da tre mesi, così come Sirigu e Darmian».

Poche indicazioni dall’allenamento di ieri: dopo un riscaldamento atletico fra palestra e campo, il ct azzurro ha diviso la rosa a sua disposizione in due squadre composte da undici uomini. Le due formazioni si sono alternate fra il campo principale e uno di quelli periferici all’interno di Coverciano, con una partitella a tutto campo contro una formazione composta da elementi della Fiorentina Primavera, ed esercitazioni tecnico-tattiche agli ordini dei vice di Ventura, Salvatore Sullo e Paolo Vanoli. In difesa si sono alternati prima Barzagli, Astori e Chiellini e poi Rugani, Ogbonna e Romagnoli. De Rossi è stato provato come vertice basso in entrambi i casi.