Martedì 23 Aprile 2024

Var seria A, scoppia il caso Tagliavento

Rigori, espulsioni ed errori: il var parte subito a mille. Ma Tavecchio difende la svolta

L'arbitro Tagliavento (Lapresse)

L'arbitro Tagliavento (Lapresse)

Roma, 22 agosto 2017 - Il bilancio è semplice: cinque partite su dieci, la metà esatta, hanno visto protagonista il Var, la grande novità dell’anno. Una novità alla quale lo stesso designatore Rizzoli ha dato grande importanza, mettendo praticamente più arbitri internazionali davanti alle tv piuttosto che in campo. E’ il caso di Guida, designato come assistente per la gara di San Siro, che ha creato però i maggiori problemi. In tre di queste cinque partite il contributo della cosiddetta "moviola in campo" è stato importante e positivo: un rigore non visto (quello di Alex Sandro) è stato assegnato dopo l’esame delle immagini tv, il cosiddetto on field review; una espulsione è stata comminata solo dopo il riesame dell’azione alla tv (Ceccherini in Crotone-Milan) e un gol già assegnato è stato confermato come valido in Verona-Napoli dopo la visione delle immagini. Fin qui dunque tutto bene.

Complessivamente si sono evitati due errori importanti ed è stata confermata una decisione giusta. In Bologna-Torino i problemi sono stati due: l’interruzione per problemi tecnici del collegamento tra l’arbitro e il Var, che per un quarto d’ora ha costretto il quarto uomo a comunicare con un anacronistico walkie-talkie e successivamente l’errore di Massa che ha bloccato un’azione (poi conclusasi col gol del Torino) quando il Var successivamente avrebbe invece potuto dimostrare che non si trattava di fuorigioco, ma di retropassaggio di Destro. Errore dell’arbitro quindi, non della nuova tecnologia. Il caso più controverso però è arrivato durante Inter-Fiorentina. Tagliavento era partito bene: dopo aver assegnato il rigore per fallo di Astori su Icardi al 6’ ed essersi sentito confermare da Guida (il collega alla tv) che la decisione era corretta, nella ripresa ha deciso di non rivedere l’azione controversa del contatto tra Miranda e Simeone in area, che a migliaia di spettatori tv a casa era sembrata chiaramente da rigore. A Tagliavento è bastato il cosiddetto silent check, ovvero la conferma della decisione da parte dei colleghi, senza vedere personalmente le immagini come successo per Juve-Cagliari. "L’alba di un nuovo giorno", come l’ha definita Roberto Rosetti, è stata insomma abbastanza complicata in Italia, così come in Germania, campionati dove nel fine settimana ha fatto il debutto la moviola in campo, già attiva anche in Portogallo.

Carlo Tavecchio, propugnatore della tecnologia, si è detto "contento" anche se "ci vorrà un po’ di lubrificazione per avere la massima corrispondenza", a conferma che non tutto è andato bene, anzi. Diverso il parere dell’ex arbitro Rosetti, che da responsabile Var per l’Italia ha sottolineato anche la buona accoglienza da parte dei giocatori e del pubblico. Il sistema non ha invece funzionato a dovere in Bundesliga, con vari problemi tecnici "inaccettabili" per la Lega calcio tedesca.

Rosetti ha visto "un’ottima reazione da parte dei calciatori, una diminuzione delle proteste. Mi sembra che siano più sereni. Mi ha sorpreso - ha concluso - anche l’atteggiamento del pubblico". Sono scomparse invece le polemiche per le cosiddette "perdite di tempo": lo spettacolo di giocatori, allenatori e migliaia di spettatori col fiato sospeso per un paio di minuti in attesa dell’esito della tv è stato indubbiamente particolare.