Valentino l'ultimo highlander. Rossi come Zoff e la Idem

Il successo conquistato in Australia e l'obiettivo del secondo posto nel mondiale. Per il Dottore l'età non passa mai, come i tanti campioni che lo hanno preceduto

Valentino Rossi (Ansa)

Valentino Rossi (Ansa)

Bologna, 21 ottobre 2014 - Il modello di tutti, anche di Valentino Rossi che pure non ha mai messo i guantoni, nemmeno per menare Max Biaggi!, è un pugile. George Foreman fu abbattuto da Alì nel 1974, in una notte africana: perse la corona di re dei pesi massimi, eppure due decenni dopo, nel 1994, a 45 anni suonati, incredibilmente la riconquistò. Gli Immortali dello sport, già. Eletta schiera della quale Vale fa legittimamente parte. Vincere ancora, diciotto stagioni dopo il primo acuto su una pista di gara internazionale, significa avere azzerato il concetto stesso di anagrafe. Uno come Rossi elimina l'idea delle differenze generazionali. Corre, più forte del tempo.

«Certamente essere ancora protagonisti quando si compete con personaggi che potrebbero persino essere figli tuoi fa un certo effetto, sospira Dino Zoff, campione del mondo con l'Italia di Bearzot e quaranta primavere sulle spalle . Però fin quando giochi o guidi non ci pensi, alla carta d'identità. Semmai è dopo, dopo la conquista in età da pensione agonistica, che quasi quasi ti sorprendi di quanto hai combinato».

Per capirci, funziona più o meno così. Il fuoriclasse 'eterno' manco le ascolta, le geremiadi altrui sull'invecchiamento che avanza, sul logorio che non perdona e bla bla bla. Il fuoriclasse 'eterno' si lascia scivolare addosso tutto con la naturalezza di chi già conosce le emozioni che presto tornerà a provare. Mi date del monumento? Aspettate di leggere il prossimo ordine d'arrivo, cari i miei babbei.

Fu così anche per Alberto Tomba, un altro che, come Valentino, si era impadronito dei cuori di mezza Italia. Nella primavera del 1998 era ormai sull'orlo del ritiro, il primo trionfo sulle nevi era roba da anni Ottanta e su quel pendio di Crans Montana, in Svizzera, nessuno immaginava che AT potesse e sapesse ancora mettere in fila figliocci e nipotini. Invece lo fece. «E decisi di ritirarmi definitivamente dopo quella impresa ha raccontato lo slalomista . Chiudere in bellezza è il massimo, a patto poi di riuscire a respingere gli attacchi della nostalgia.

Perché se quando smetti sei ancora tra i più forti, un po' ti pesa, cambiare mestiere, staccare la spina». E' possibile, allora, che dietro e dentro la propensione alla eternità agonistica di tanti ammirabili eroi si celi, anche, il desiderio di spostare più in là il ritorno tra i comuni mortali. Per capirci, mica è da escludere che Valentino, oggi comunque gloriosamente secondo nella graduatoria iridata della Moto Gp, reputi imbattibile, a maggior ragione in prospettiva, il giovanissimo Marquez: però Rossi sta lì, insiste e continua e sotto sotto ci commuove. Alla maniera di un'altra leggenda senza età e senza limiti: alla Olimpiade di Londra, nel 2012, con la sua canoa Josefa Idem sfiorò l'ennesima medaglia e stava per compiere quarantotto anni. Vedendola pagaiare, ti veniva in mente Gigliola Cinquetti e una sua canzone, Non ho l'età. Lei, come Zoff e come Tomba ieri e come Valentino oggi, banalmente non aveva l'età per smettere.