Giovedì 25 Aprile 2024

Tour de France, squadre al completo. La Sky di Froome fa paura

Con l’ufficializzazione, oggi pomeriggio, della Tinkoff di Contador e Sagan, si completa la startlist della Grande Boucle. Britannici mostruosi, molto forti anche la Movistar di Quintana e Valverde e l’Astana di Nibali e Aru

Froome in giallo scortato dalla Sky al gran completo all'ultimo Delfinato (foto Team Sky)

Froome in giallo scortato dalla Sky al gran completo all'ultimo Delfinato (foto Team Sky)

Genova, 28 giugno 2016 – Quando il prossimo 24 luglio si concluderà il Tour, sul gradino più alto del podio di Parigi salirà un solo corridore vestito di giallo, ma il paradosso del ciclismo è quello di essere uno sport individuale in cui la squadra gioca un ruolo fondamentale. E allora, adesso che sono state ufficializzate le scelte di tutti i team – ultima in ordine di tempo la Tinkoff di Contador, pochi minuti fa via Facebook – vale la pena dare un’occhiata alle truppe dei principali favoriti al successo.

Non bastassero i due Tour già in bacheca e l’ottima impressione lasciata al Critérium del Delfinato, vinto per la terza volta in carriera, Chris Froome ha dalla sua anche un Team Sky dalla forza disarmante. A supportare l'anglo-kenyano in salita ci saranno tre degli scalatori più forti al mondo: il basco Mikel Landa s'è ritirato dal Giro per un virus intestinale, ma era stato la rivelazione della corsa rosa dell'anno scorso chiusa al terzo posto, e alla partenza di quest'anno era ritenuto il principale avversario di Nibali. Il suo corregionale ed omonimo Mikel Nieve ne ha raccolto l'eredità sulle strade italiane, vincendo la tappa di Cividale del Friuli per poi conquistare la maglia azzurra di miglior scalatore nella due giorni decisiva sulle Alpi francesi. Sergio Luís Henao, già nono ad al Giro 2012 a soli 24 anni, è stato il più forte in salita in una corsa esigente come la Vuelta al País Vasco, dove poi si è arreso a Contador soltanto nella cronometro finale.

Non bastassero questi tre nomi, vanno aggiunti alla lista Geraint Thomas – che al Tour dell'anno scorso ha stazionato a lungo nelle prime cinque posizioni della classifica, salvo poi uscire dalla top ten soltanto alla 19ª tappa –, il vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi Wout Poels e il campione del mondo in carica della cronometro Vasil Kiriyenka. Dettaglio forse ancor più impressionante, i "portatori di borraccia" saranno Ian Stannard e Luke Rowe, vale a dire il terzo della Parigi-Roubaix ed il quinto del Giro delle Fiandre di quest'anno, mentre sono stati addirittura lasciati a casa l'ex campione del mondo Michal Kwiatkowski, un corridore come Leopold König che vanta una top ten in ciascuno dei tre grandi giri e Beñat Intxausti, vincitore di due tappe al Giro e ottavo assoluto nell’edizione del 2013 quando, per un giorno, ha vestito anche la maglia rosa.

Gli eserciti di Movistar e Astana sono i soli che possano reggere il confronto con l’armata Sky: gli spagnoli schierano la dupla Nairo Quintana e Alejandro Valverde per la classifica, con l'Embatido in realtà in una posizione di rincalzo rispetto al più giovane colombiano, avendo già corso il Giro e puntando poi all'oro olimpico di Rio. Stessa identica situazione per Vincenzo Nibali in casa Astana, dove almeno alla partenza l'uomo designato a curare la classifica sarà Fabio Aru. Della squadra che ha scortato lo Squalo alla conquista del suo secondo Giro vengono riproposti anche Jakob Fuglsang e Tanel Kangert, ai quali si aggiungono Diego Rosa, Paolo Tiralongo, Andriy Grivko, Alexey Lutsenko ed il jolly Luis León Sánchez, corridore capace in passato di battere anche i migliori al mondo – Contador compreso – nelle brevi gare a tappe, vincere due edizioni della Clásica di San Sebastián e frazioni di alta montagna al Tour. Ma soprattutto, visto il ruolo in cui verrà impiegato, decisivo per la vittoria di Aru alla Vuelta 2015.

Tornando alla Movistar, con Valverde e Quintana ci saranno anche i fratelli Gorka e Jon Izagirre – quest'ultimo già sul podio ai Giri di Romandia e Svizzera, forte in salita e ancora di più a cronometro –, Imanol Erviti reduce da due top ten clamorose a Fiandre e Roubaix, il cronoman Nélson Oliveira, un uomo da Ardenne ma anche da salita vera e di enorme esperienza come Daniel Moreno, lo scalatore Winner Anacona e Jesús Herrada che, proprio all’ultimo Delfinato, s'è tolto la soddisfazione più grande della sua carriera aggiudicandosi il pedalabile arrivo in salita di Chalmazel-Jeansagnière.

Altri collettivi interessanti sono la Bmc, che punta sulla coppia Richie Porte-Tejay Van Garderen schierando tra le proprie fila anche l'italiano Damiano Caruso, e l'Ag2r degli arrembanti Romain Bardet, Alexis Vuillermoz, Jan Bakelants, Alexis Gougeard e del nostro Domenico Pozzovivo.

L’ultima a svelare i suoi nove uomini è stata la Tinkoff di Alberto Contador, direttamente per bocca del patron Oleg Tinkov che, in collegamento via Facebook dal suo quartier generale di Mosca, ha confermato anche la dismissione del team a fine stagione. Con il Pistolero ci saranno Rafal Majka e Roman Kreuziger – laureatisi domenica campioni nazionali di Polonia e Repubblica Ceca – e naturalmente il campione del mondo Peter Sagan. Completano il roster lo scalatore croato Robert Kiserlovski, lo specialista delle prove conto il tempo Maciej Bodnar, il danese Michael Valgren secondo a sorpresa alle spalle di Gasparotto all'Amstel Gold Race, e gli italiani Oscar Gatto e Matteo Tosatto, che con i suoi 42 anni compiuti sarà il nonno del Tour. Nel complesso si tratta anche in questo caso di nomi di primissimo piano, forse però più adatti a correre per sé che in appoggio ad altri: un ruolo, quello del luogotenente, che certo non potrà essere richiesto a Sagan, e nel quale lo stesso Kreuziger è clamorosamente mancato l’anno scorso. Toccherà al Pistolero, quindi, metterci molto del suo per essere lui l’uomo vestito di giallo sul podio di Parigi.