Mercoledì 24 Aprile 2024

Thohir può cedere l'Inter, sonda il mercato cinese

I conti non tornano, la squadra non va, il progetto tarda a decollare: il presidente ha dato incarico a una banca di affari di verificare imprenditori interessati alle sue quote

Erick Thohir (Ansa)

Erick Thohir (Ansa)

Milano, 10 febbraio 2015 - i debiti restano, le spese aumentano, i ricavi latitano. E siccome anche i risultati del campo non sono all’altezza delle aspettative e l’Inter rischia di restare un altro anno senza Champions League, ecco che i “cattivi pensieri” da qualche settimana tormentano Erick Thohir. Il quale, dopo aver ordinato a gennaio un ridimensionamento del mercato (disfarsi degli ingaggi pesanti, vendere e prendere un solo giocatore) adesso sta pensando seriamente di mettere in vendita il club.

O parte del 70% delle azioni di cui è proprietario dal novembre del 2013. Perciò alla banca d’affari Goldman Sachs è stato dato mandato di trovare possibili acquirenti non solo per quel che riguarda il 29,5% delle quote appartenenti a Massimo Moratti, ma pure per le azioni del presidente indonesiano. I conti non tornano, è questo il problema. Ed è questo che ha stancato, seccato, amareggiato e spaventato Thohir, la cui squadra nelle ultime gare è finita anche vittima della contestazione dei tifosi.

Per questo da un po’ di tempo sull’asse Milano-Giacarta è suonato l’allarme rosso. Perché il progetto di sostenibilità (quello presentato all’Uefa) prevede l’ingresso in Europa League, mentre gli investimenti fin qui sono sempre stati da Champions (a cominciare dall’ingaggio di Mancini, uno degli allenatori più pagati d’Europa). Che poi i soldi prestati alla società da Thohir siano quelli ottenuti grazie ad un prestito dietro l’altro, è un altro fatto di cui bisogna tener conto. Entro il 30 giugno 2019 bisognerà restituire circa 230 milioni alle banche. Fra bilanci in rosso (-74 milioni quello 2014-2015, forse un -40 per la stagione 2015-2016) e guadagni non certo da prime dieci squadre del mondo (l’obiettivo più volte sventolato da Thohir) c’è ben poco da sorridere.

È VERO, grazie al lavoro fatto negli ultimi due anni il club ha migliorato i bilanci e probabilmente a fine stagione l’Inter si avvicinerà ai parametri chiesti dall’Uefa per il Fair Play finanziario, ma questo non vuol dire che le prospettive siano delle migliori. Senza successi e senza ricavi gestire il club rischia di diventare solo un pesantissimo fardello. Probabilmente neppure l’ingresso in Champions potrebbe far cambiare idea a Thohir: tamponerebbe un’emergenza, ma certamente non consentirebbe al club di segnare un “più” alla voce ricavi, che è quello cui la nuova proprietà teneva tantissimo nel momento in cui ha deciso di investire sull’Inter. Il marketing, finora, ha funzionato poco.

C’è persino il problema dello sponsor, visto che il rinnovo con Pirelli non è poi così scontato: dopo il tentativo di truffa basato su una fantomatica offerta dall’Etihad, la casa italiana di pneumatici avrebbe offerto circa 30 milioni per tre anni, cifra che potrebbe anche scendere. Thohir ha cercato di avvicinare investitori italiani da inserire nel club, proponendo anche l’acquisto di quote. Invano, perché nessuno entrerebbe in società senza aver la possibilità di comandare. Ecco allora che il presidente ha deciso di rivolgersi a uomini d’affari e banche asiatiche. Forse dalla Cina potrebbe arrivare una mano importante. Forse. Anche perché bisogna capire quanto vale l’Inter e cosa vorrebbe Thohir, che di tasca propria fin qui ha messo “appena” 75 milioni.

DI QUI l’idea (lo stesso patron vorrebbe parlarne con Moratti, che però pare non volerci sentire) di ricapitalizzare (80-90 milioni) cercando magari di vendere il 70% dell’Inter ad una cifra vicina ai 150 milioni di euro. Un affarone, ma solo in teoria. Perché poi resterebbero ben più di 200 milioni di debiti con Goldman Sachs e altre pendenze derivanti da finanziamenti di altra natura, come quello con la Ball Investment detenuta dallo stesso Thohir e attraverso la quale il presidente avrebbe finanziato parte dell’Inter (come dimostra l’ultimo bilancio). Insomma, una situazione che di certo non incoraggia nessuno: né Thohir ad andare avanti, né eventuali acquirenti a proporsi. Ma se davvero il presidente si è già stancato dell’Inter lo capiremo presto. Arriverà nei prossimi giorni, per il match di Firenze.

Dopo la lunga assenza da Milano parlerà con i suoi più stretti collaboratori. Quelli che erano convinti che sarebbe bastato il marketing per rilanciare l’Inter e portare soldi nelle casse. La verità è che se i nerazzurri dovessero mancare la Champions ci si troverebbe di fronte ad un disastro non solo sportivo ma anche economico e la possibile cessione di Icardi a quel punto diventerebbe solo l’ultimo dei problemi. Ecco perché Thohir, sin da ora, si è reso conto che forse non vale più la pena andare avanti.