Giovedì 18 Aprile 2024

Stadio Roma, Baldissoni: "Nuovo stop? Non demordiamo"

La Soprintendenza di Roma potrebbe imporre il vincolo sull'area di Tor di Valle

Progetto Stadio della Roma (La Presse)

Progetto Stadio della Roma (La Presse)

Roma, 20 febbraio 2017. Non accenna a placarsi il caos intorno al progetto dello stadio giallorosso. Come in un labirinto ad ogni angolo spunta una nuova complicazione. Questa volta la protagonista è la Sovrintendenza dell’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma guidata da Margherita Eichberg che potrebbe ereditare il procedimento avviato per apporre il vincolo sull’area di Tor di Valle, quella scelta da Pallotta e Parnasi per edificare il nuovo stadio della Roma. La Soprintendenza di Roma, infatti, non ha ancora apposto un vincolo sull'area ma "a causa del suo riferimento con la storia dell’arte (architettura), della scienza, della tecnica e dell’industria di questo Paese" ha avviato un "procedimento di dichiarazione di interesse particolarmente importante” dell’Ippodromo, nello specifico per la sua “tribuna”, costruita dall'architetto Lafuente, e per il “sedime della pista".

BALDISSONI: "ABBIAMO SENTITO TONNELLATE DI SCIOCCHEZZE". Il nuovo rischio di stop fa alterare il management giallorossi. Intervento ai microfoni di Mediaset Premium il DG giallorosso Mauro Baldissoni usa parole dure per commentare le nuove indiscrezioni. "Immaginate quanto sia complicato rimanere in silenzio quando di sentono sciocchezze in quantità industriali, a tonnellate. Vorrei dire alle persone che non hanno mai letto una riga del progetto e non conoscono la storia che riteniamo che si debba consentire alle istituzioni di fare il proprio lavoro, senza condizionamenti pubblici e senza avere commenti urlati a destra e sinistra" - dice il DG Baldissoni - "Vi lascio immaginare la quantità di messaggi ricevuti negli ultimi giorni, non parlo di azionisti della Roma, ma parlo di tifosi, gente comune. Quando la gente non capisce si fa delle domande e pensieri strani, si chiede come mai un manufatto in totale abbandono e pericolante con amianto, in un luogo abbandonato e degradato, che sta collassando su se stesso, meriti improvvisamente una tale protezione da impedire un investimento di un paio di miliardi sulla città, che porterebbe la crescita di Pil e riduzione della disoccupazione su base annua". Il manager giallorosso è determinato e non esclude il ricorso a vie legali. "Continueremo a fare tutti i passi necessari, inclusi quelli giudiziari per rimuovere supposizioni che non riusciremo a condividere" - conclude Baldissoni - "E fino a che l’ultimo passaggio istituzionale, governate da leggi dello stato non sarà esaurito, continueremo a portare avanti il progetto in cui sono stati investiti già più di 60 milioni".