Sabato 20 Aprile 2024

La Juve resta la favorita, ma Napoli e Roma sono più vicine. La griglia della nuova serie A

La situazione delle grandi del nostro campionato a un mese dal via della nuova stagione

La Juventus campione d'Italia (Lapresse)

La Juventus campione d'Italia (Lapresse)

Firenze, 28 luglio 2014 - Ma la Roma può permettersi davvero di non vendere nessuno dei suoi pezzi migliori? La domanda non vuole essere provocatoria nei confronti della società giallorossa, ma viene spontanea, vedendo come si è rinforzata la squadra di Garcia (a cominciare dal recupero di Strootman) e ricordando quanto Totti e compagni siano stati a lungo vicini alla Juventus di Conte (e dei 102 punti).

C’è molta incertezza, a questo punto, nell’indicare una squadra per la pole position. Considerati i rischi del passaggio di consegne a Torino fra Conte e Allegri, i problemi fisici di Barzagli, una campagna acquisti per ora di medio livello, l’anno in più di Pirlo, la Juventus resta la squadra da battere per definizione (ha lo scudetto sulla maglia) ma la Roma e anche il Napoli sono molto più vicine. Dipenderà, a Napoli, dalle mosse di De Laurentiis e dalla sua voglia di nuovi investimenti. Mentre Garcia dovrà fare i conti, rispetto alla scorsa stagione, con la Champions.

C’è da dire che dal punto di vista politico, in questo momento un aspetto non secondario, Juventus e Roma hanno aperto per prime il fronte anti-Tavecchio, e vedremo subito, con il sorteggio, se la nascita della nuova serie A sarà accompagnata dalle prime polemiche della stagione.

Il gruppetto scelto delle sei grandi si completa con la Fiorentina, quarta nell’ultimo campionato, e che questa volta spera di avere a tempi pieno la coppia Rossi-Gomez, anche se il mercato viola è ancora in sospeso, legato alla posizione di Cuadrado. Delle due milanesi, l’Inter di Mazzarri è più collaudata del Milan, che deve ripartire e riscoprirsi insieme al debuttante Inzaghi. Ricomincia, dunque, la corsa alla Juventus. Sempre capaci di restare in fuga, come negli ultimi tre anni, i bianconeri? Si riparte da questa domanda. E dall’esigenza principale di un calcio più dignitoso, e questo vale per tutti.