Mercoledì 17 Aprile 2024

Napoli esulta all'ultimo respiro, pari Inter. Eterno Di Natale, esordio ok per il Cesena

A Torino i nerazzurri non trovano il gol e vengono salvati da Handanovic. A Marassi botta e risposta Callejon-Pinilla, poi nel recupero De Guzman regala il successo a Benitez. Di Natale rende dolce l'esordio di Stramaccioni sulla panchina dell'Udinese. Il Cagliari di Zeman fa 1-1 col Sassuolo

Antonio Di Natale inizia con una doppietta (Ap)

Antonio Di Natale inizia con una doppietta (Ap)

Bologna, 31 agosto 2014 - Pareggia l'Inter, vince il Napoli, successi per il neopromosso Cesena; esulta anche l'Udinese di Stramaccioni, trascinata da una doppietta del solito Di Natale. I posticipi della prima giornata di serie A vedono protagnoste le piccole, con il Toro che strappa un punto ai nerazzurri e si mangia le mani per un rigore fallito I risultati dei posticipi della prima giornata di serie A. Vittoria all'ultimo respiro per Napoli di Benitez che passa a Marassi: il Genoa si arrende nel recupero a un gol di De Guzman dopo che Pinilla aveva pareggiato l'iniziale vantaggio di Callejon. Il Cesena piega il Parma, mentre il Palermo fa 1-1 con la Sampdoria grazie a Dybala. Pareggio con gol tra Sassuolo e Cagliari: vantaggio realizzato da Zaza, fresco di convocazione in nazionale, pareggio sardo di Sau.

I RISULTATI

TORINO-INTER 0-0 (LE STATISTICHE):  Grande agonismo ma poco spettacolo, Torino e Inter pareggiano 0-0. Può recriminare la squadra di Ventura, che nel primo tempo fallisce un rigore con Larrondo parato dall'ottimo Handanovic. Nel finale espulso Vidic. Reduci dalle fatiche di Europa League, le due squadre mostrano già una buona condizione atletica. A tanta corsa però non corrisponde altrettanta qualità tecnica e così le occasioni si contano sulle dita di una mano. I moduli a specchio fanno sì che le due squadre di fatto si annullino a vicenda. Il Toro conferma la proverbiale grinta, buono tutto sommato l'esordio in avanti di Quagliarella. Ci si attendeva qualcosa in più dall'Inter, apparsa però forse troppo contratta e con pochi sbocchi offensivi dove Icardi è rimasto a lungo isolato e male assistito da Hernanes e Icardi. 
Primo tempo molto combattuto, con i nerazzurri a fare la partita e i granata sempre pronti a catapultarsi in avanti. E' proprio del Toro l'occasione più ghiotta del primo tempo al 19' con il rigore di Larrondo parato da Handanovic. Penalty concesso dal direttore di gara per un fallo apparso dubbio di Vidic su Quagliarella. La squadra di Ventura si difende bene con tanti uomini, ma è comunque pericolosa in attacco. Nell'Inter invece è troppo isolato Icardi in attacco, l'attaccante di fatto non tira mai in porta. Le insidie maggiori per la difesa del Toro arrivano soprattutto dalla fasce con Jonathan e Dodò in giornata, ma Padelli, fresco di nazionale, è fin qui inoperoso. Secondo tempo che inizia subito con una grande occasione per l'Inter: Icardi servito solo davanti a Padelli sbaglia il controllo e l'azione sfuma. Per spezzare l'equilibrio i due allenatori provano a cambiare qualcosa: nel Toro, Ventura fa esordire lo spagnolo Sancez Mino al posto di un fumoso El Kaddouri. Nell'Inter, Mazzarri toglie M'Vila e fa entrare Osvaldo per dare man forte a Icardi. La partita si scalda, con il Toro che si rende pericoloso in un paio di circostanze con Quagliarella a cavallo del quarto d'ora. Al 23' occasionassimo per l'Inter, con Hernanes che serve in area Osvaldo, Padelli e Moretti chiudono bene, poi Gazzi anticipa Medel pronto alla deviazione vincente a porta vuota. Nell'Inter entra anche l'ex D'Ambrosio, accolto da una selva di fischi dai tifosi granata. Nel Toro entra subito in partita Molinaro, che sfonda a ripetizione sulla sinistra mettendo in mezzo una serie di cross insidiosi su cui la difesa interista va in affanno. Nel finale viene espulso Vidic per un applauso ironico rivolto all'arbitro che non viene evidentemente gradito. La squadra di Ventura prova ad approfittarne, ma ormai è troppo tardi.

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GENOA-NAPOLI 1-2 (LE STATISTICHE): Dopo l'eliminazione dalla Champions per mano del Bilbao, ecco l'esordio positivo in campionato. Il nuovo Napoli sembra nato per soffrire: al 'Ferraris', contro un Genoa d'assalto, i partenopei la spuntano per 2-1 al 5' e ultimo minuto di recupero, rischiando parecchio nel primo tempo e sprecando almeno due ghiotte chance nella ripresa. Dopo 3' apre le danze Callejon, che poi non fa vedere altro, e al 40' le chiude uno scatenato Pinilla. E quando il match sembra finito, ecco la zampata dell'olandese De Guzman, che regala ai suoi tre punti che faranno respirare tutto l'ambiente.  Con Pandev e Dzemaili con la valigia pronta, Benitez schiera Zuniga e Insigne dal primo minuto, spedendo in panchina Mertens e affidando le chiavi dell'attacco al solito Higuain. Gasperini da' spazio ad Edenilson, punta sull'estro di Pinilla e preferisce Kucka a Falque. L'approccio dei partenopei è convinto e veloce, tanto che, dopo 3', è già in vantaggio: cross dalla sinistra di Higuain, Callejon è ben piazzato e con un sinistro al volo insacca alle spalle di Perin. I liguri provano a rispondere, la partita è vibrante ed è ancora il Napoli, al 10', a rendersi minaccioso con un destro fuori misura di capitan Hamsik. Poi ci prova senza convinzione Inler, ma nel frattempo il Genoa cresce, trovando soprattutto a destra (la fascia di Zuniga) lo spazio necessario per affondare i colpi. Inizia allora il duello Rafael-Pinilla: il cileno inzucca due volte (al 20' e al 26') su assist di Marchese ed Edenilson, trovando, soprattutto nella seconda occasione, i riflessi del portiere brasiliano, che sventa da campione. La porta sembra stregata per il cileno, che pero' al 40' può finalmente esultare: parabola col contagiri di Marchese, l'ex cagliaritano spunta alle spalle di Koulibaly per incornare di potenza l'1-1. Ripresa con gli stessi ventidue e i campani, al 7', fanno paura con Higuain, che per poco non sfrutta a dovere uno svarione di Burdisso. Il Genoa ci mette intensità, il Napoli tenta di colpire al 18' con Zuniga (Perin sventa in uscita) e al 19' con Jorginho, la cui botta dalla distanza termina di poco alto. Iniziano i cambi e Callejon non maschera la delusione nell'uscire per Mertens, la gara perde logicamente di ritmo, anche se resta aperta e gradevole. Escono anche Hamsik e un acciaccato Kucka, Ragusa appena entrato invoca inutilmente un rigore. Mertens, al 36', cerca il destro a giro da fuori ma e' Insigne, al 38', a sciupare la chance della vita, scattando centralmente per una dormita della difesa locale e trovando un Perin invalicabile. Nel recupero, Mertens fa venire un brivido all'estremo di casa con un diagonale 'sporcato' e poi chiede un penalty per un contatto in area con Di Maio. Ma non e' finita: il belga sfiora ancora il gol, Higuain non sa metterla dentro da posizione defilata. Ma pochi secondi dopo De Guzman, con un tocco sotto porta, firma il sospirato 2-1. 

L'esultanza dei giocatori del Napoli (Afp)

CESENA-PARMA 1-0 (LE STATISTICHE): Dall'Europa League conquistata sul campo e poi persa in tribunale, alla resa nel derby dell'Emilia-Romagna. Il Parma di Donadoni ricomincia dalle delusioni, sconfitta al Manuzzi contro un Cesena più veloce, compatto e voglioso di fare bene davanti al proprio pubblico nel suo ritorno in A. Era dal 1987 che i bianconeri non superavano il Parma in casa, ma soprattutto mai nella loro storia i romagnoli avevano trionfato al debutto in A. A decidere è un gol di testa di Alejandro Rodriguez. Gara messa in discesa grazie a un primo tempo di esclusivo marchio cesenate, se si escludono due incursioni in avvio di Acquah (3') e Palladino (7'). Per il resto la squadra di Bisoli si muove unita e organica mentre il Parma, privo delle idee in avanti di Cassano e dello spessore sotto porta di Amauri (tenuto fuori anche per via delle trattative di mercato, che lo vedrebbero vicinissimo al Torino), resta a guardare. A sinistra i bianconeri viaggiano a doppia marcia e tra Cascione e Renzetti, per Cassani sono straordinari. L'anima dei padroni di casa però è Brienza, l'amalgama tra il centrocampo e gli attaccanti che non restano mai soli in balia dei difensori in avanti. Il gol del vantaggio cesenate è una diretta conseguenza: cross al 38' di Brienza dalla sinistra, spunta la testa di Rodriguez che, tra Lucarelli e Gobbi, firma il suo primo centro in Serie A. Poco dopo ancora Brienza dalla distanza impegna Mirante all'allungo in angolo. Poi ancora Cascione sotto porta ma Paletta è attento a calciare alla meglio in angolo.  Nella ripresa il Cesena entra con lo stesso piglio e con maggiori spazi, Rodriguez diventa una mina vagante davanti impegnando più volte Mirante. Il Parma si affaccia dalle parti di Leali con Biabiany, unico a riuscire a combinare qualcosa in avanti. Tra i più attivi nella ripresa Acquah, che al 15' cambia marcia e costringe Lucchini a rifugiarsi in angolo per evitare guai peggiori. Un minuto dopo è Palladino a crearsi da solo un'opportunità di tiro dal limite, finito alto. Al 21' Donadoni inserisce finalmente Amauri al posto di uno spento Palladino. Bisoli risponde con Garritano. Nel Parma entra anche Coda, i cambi e la stanchezza hanno l'effetto di schiacciare il Cesena nella propria meta' campo. Nel finale e' sofferenza, ma al 41' sono i padroni di casa a sfiorare il raddoppio: gran botta di Cascione respinta da Mirante alla meglio, poi Rodriguez spara al lato di testa da posizione agevole e manda su tutte le furie uno scatenato Bisoli che subito lo toglie. Al 90' la palla del possibile pareggio capita sui piedi di Lucarelli, ma Leali gli dice di no e salva il risultato. Finisce cosi', per Donadoni l'indicazione e' univoca: serve un altro attaccante d'area. 

Cesena-Parma: 1-0 (Ravaglia)

PALERMO-SAMPDORIA 1-1 (LE STATISTICHE):  Il Palermo getta al vento due punti, facendosi recuperare nel finale dalla Sampdoria, e non riesce a cancellare del tutto le brutte impressioni destate in Coppa Italia. L'1-1 al Barbera lascia l'amaro in bocca a Iachini, mentre può sorridere Mihajlovic. Il gol di uno scatenato Dybala, dopo appena 7', e l'espulsione di Regini nel finale del primo tempo, avevano messo la gara sui giusti binari per i rosanero che però si sono fatti rimontare da Gastaldello, bravo a sfruttare una delle poche occasioni blucerchiate.  

 

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SASSUOLO-CAGLIARI 1-1 (LE STATISTICHE): Una perla di Zaza, la risposta da opportunista di Sau. Sassuolo-Cagliari è tutta qui, in due minuti di fuoco sul finire di primo tempo. Un pareggio salomonico fra l'allievo Eusebio Di Francesco e il maestro Zdenek Zeman, al termine di una partita tutto sommato deludente: dal confronto fra due tecnici che professano un calcio offensivo ci si aspettava legittimamente di più. Ai punti, forse, avrebbe meritato qualcosa di più il Sassuolo, che soprattutto là davanti ha gente come Zaza e Berardi che può fare la differenza nella corsa alla salvezza, mentre il Cagliari, in crescita nella ripresa, appare ancora poco zemaniano ma c'è tempo per migliorare. Sassuolo avanti con un sinistro al volo a incrociare del suo numero 10 sull'ennesima palla al bacio di Berardi, due minuti dopo Balzano, sulla destra, manda in confusione Peluso e mette in mezzo dove Sau, tutto solo, rimette subito le cose a posto per i suoi.

Sassuolo-Cagliari: 1-1 (FotoFiocchi)  

UDINESE-EMPOLI 2-0 (LE STATISTICHE):  Di Natale trascina l'Udinese alla prima vittoria in campionato. Lo fa con una doppietta nella serata che segna i suoi dieci anni di carriera a Udine e che lo vede antagonista della squadra che lo ha fatto crescere, il ''suo'' Empoli. La partita si decide nella ripresa grazie a due perle del capitano bianconero: il primo centro arriva al 58' dopo una splendida triangolazione in area con Muriel. Passano 4' ed ecco servito il bis: l'attaccante approfitta di un errore in appoggio di Laurini e brucia Sepe per il 2-0. Ottimo esordio dunque per Stramaccioni, da rivedere invece la squadra di Sarri che nel primo tempo ha comunque creato qualche buona occasione: la migliore è capitata nei piedi di Vecino, ma il suo sinistro è finito alto sopra la traversa.

 

Antonio Di Natale (Ap)