Più Napoli che Juve, Zarate amuleto viola, Icardi e Bacca spietati

LA LEGGE dei grandi numeri governa il duello-scudetto e rende ancor più affascinante lo slalom parallelo fra Napoli e Juve, che culminerà nella sfida diretta del 19 febbraio. La squadra di Allegri infila la tredicesima vittoria di fila, superando il record di Conte, mentre Higuain firma il gol numero 23 su 23 partite. E’ tale la familiarità del Pipita con la rete che questa volta segna pure di petto, complice un fortunoso rimpallo. Ma il Napoli di Sarri convince più della Juve. Non cambia, riduce al minimo il turnover e affossa l’avversario di turno, la Lazio, con un quarto d’ora di calcio travolgente, alimentato da Insigne e Callejon, maestri di gioco e di delizie. Poi la capolista si limita ad amministare, con una lucidità tutta nuova, quel che resta della partita.

Più sofferto il successo della Juve, dove Allegri attua un robusto turnover ma tiene in campo le sue perle (Dybala e Pogba). Eppure la vittoria su un Genoa tosto e rabbioso arriva grazie a un’ invenzone estemporanea di Cuadrado. Chi storceva il naso all’arrivo del colombiano ova deve ricredersi, perché è proprio lui l’uomo magico nella situazioni più chiuse e intricate, con la sua capacità di saltare l’uomo e inventare calcio dal nulla.

DIETRO la coppia-scudetto tutti tengono il ritmo: la Fiorentina piega in extremis il Carpi con il nuovo acquisto Zarate, capace di restituire il sorriso a Sousa e ai tifosi contestatori. Vince l’Inter di Mancini finalmente logica, con Icardi Eder e Palacio di punta e Maurito inesorabile opportunista che firma il gol partita. E a proposito di goleador, un cenno speciale merita Bacca. In un Milan che ha finalmente trovato equilibrio e fiducia, il bomber colombiano è un giustiziere inesorabile, l’attaccante con il migliore rapporto fra tiri in porta e gol segnati. Nella scalata dei rossoneri al sogno Champions, il centravanti dagli occhi di gatto può essere decisivo.