Mercoledì 24 Aprile 2024

Ritorno di Schwazer, il coach: "Un disegno contro Alex"

L’attacco del coach Donati: Troppa crudeltà, diamo fastidio

Alex Schwazer nel 2008  (LaPresse)

Alex Schwazer nel 2008 (LaPresse)

Bologna, 8 maggio 2016 - Questa mattina Alex Schwazer torna a marciare per la prima volta dopo la squalifica per doping del 2012 (ore 9, diretta RaiSport). A Roma, per il Campionato del mondo di marcia a squadre, correrà la 50 chilometri, ultima possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi di Rio. Sono stati anni duri, di rinascita, vissuti al fianco di Sandro Donati, storico tecnico dell’atletica italiana e da sempre paladino della lotta al doping. 

Donati, è il grande giorno, Alex torna a marciare: come sta? "E’ in grande condizione, sta ritrovano la forma dei tempi migliori, corre bene ed è motivato. Può puntare tranquillamente a Rio, i tempi sono quasi da medaglia".

E da un punto di vista emotivo? Come sta vivendo queste ore? "Alex è sereno, sta affrontando nel migliore dei modi una situazione delicata, e ha anche avuto la forza di non farsi provocare dalle tante critiche degli ultimi giorni. Ha sofferto tanto, non è un mostro come molti lo vogliono dipingere". 

Appunto, cosa pensa di tutti questi attacchi nei suoi confronti? "Innanzitutto, se vengono fatti prima di una gara, significa che l’obbiettivo è colpire l’atleta, destabilizzarlo, stordirlo. Andare contro un atleta a poche ore da una manifestazione sportiva è disdicevole, crudele: e la crudeltà è molto peggio del doping". 

Sembra quasi fatto apposta. "Esatto. Le cattiverie contro Alex sono cresciute sempre di più toccando l’apice negli ultimi giorni, non è un caso. Magari a qualcuno dà fastidio che lui stia tornando: sembra ci sia un disegno contro Alex, e anche contro di me. Ci sono persone che vogliono ostacolare il suo rientro". 

Si riferisce a qualcuno in particolare? "Mi riferisco a tanta, troppa gente che ha parlato negli ultimi giorni. Soprattutto persone che vestono i panni di ‘sacerdoti dell’etica’, ma che hanno un passato che con l’etica non ha niente a che fare".

Anche il suo ex allenatore, Damilano, è contrario al rientro. "Questo fa ancora più male. Se gli attacchi arrivano da una persona che Alex ha sempre rispettato, con cui si è sempre comportato bene, e con cui ha condiviso i momenti più belli e vincenti della carriera, posso solo dire che è triste e dispiace moltissimo".

Le istituzioni come hanno reagito secondo lei? "Sia il presidente federale Giomi, che il presidente del Coni Malagò, si sono comportati bene. Giomi ha avuto il merito di calmare le acque, di tranquillizzare gli animi in una situazione che poteva sfuggire di mano. Malagò è sempre stato al nostro fianco, appoggiando sin da subito il nostro lavoro e il nostro progetto di rientro".

Qualcuno dalla vostra parte allora c’è. "Certamente, anche i tifosi stanno dimostrando affetto. Evidentemente, c’è un pubblico di persone che non ha interessi da difendere e vendette da consumare come altri. C’è una grossa percentuale che crede in Schwazer, e sono parte della nostra forza".

Come esce il mondo dello sport italiano da tutta questa vicenda? "Direi male, perchè lo sport deve dare un messaggio di rilancio, deve far capire che esiste sempre una seconda possibilità, e che chi ha pagato per i propri errori è pulito e non colpevole a vita. Invece tutti questi attacchi, tutti questi siluri contro Schwazer, fanno capire che siamo stati sconfitti".