Roma, 25 novembre 2015 - Alex Schwazer non ci sta: "Io ho confessato e sono fermo da tre anni. In Russia, dove è stato scoperto un doping di stato, nessuno si è dimesso e si sta già pensando a come riammettere la squadra ai giochi olimpici di Rio".
Parole di rabbia per il marciatore dopo aver testimoniato a in tribunale a Bolzano durante la prima udienza del processo contro i medici Fidal Giuseppe Fischietto e Pierluigi Fiorella. Nelle prime battute del processo è stata ammessa la costituzione di parte civile della Wada.
Alex è deluso. "In Russia c'è un sistema di doping e la prova sono i 30 casi di positività scoperti solo tra i marciatori". Proprio la sfida ai russi è stata anche la molla che ha fatto scattare la scelta di doparsi in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: "Ero in un tunnel e volevo partire alla pari con i russi". Quanto al suo ritorno alle gare ha confermato di essere "pronto a gareggiare ad aprile seguendo un preciso programma di allenamento".