Giovedì 18 Aprile 2024

Dieci milioni l’anno: curare Schumi costa un patrimonio

Il calvario del campione: a due anni e mezzo dall’incidente la riabilitazione del tedesco prosegue a piccoli passi

Schumacher ai tempi della Ferrari (EPA)

Schumacher ai tempi della Ferrari (EPA)

Bologna, 12 febbraio 2016 -  Il prezzo della speranza. Quasi duecentomila euro. Alla settimana. Tanto spende la famiglia di Michael Schumacher per garantire la miglior assistenza possibile al Campionissimo dell’automobilismo, da oltre due anni prigioniero nel limbo di una vita che somiglia ad un incubo.

L’ex pilota della Ferrari non si è mai ripreso dalle conseguenze del terribile incidente sciistico sulle nevi dell’Alta Savoia.

Ma Corinna, la moglie, e i due figli, Gina Maria e Mick, non hanno gettato la spugna. Anzi, hanno trasformato il castello di Gland, in Svizzera, in una sorta di gigantesco ospedale per un solo paziente. Sono più di quindici, tra medici, infermieri e addetti alle terapie di riabilitazione, i professionisti che quotidianamente si alternano al capezzale del sette volte iridato di Formula Uno.

Fin qui, i progressi sono stati lentissimi e rarissimi, tanto che ormai anche gli amici più cari del fuoriclasse tedesco sospettano non ci siano concrete prospettive di recupero.

Duecentomila euro alla settimana fanno quasi dieci milioni all’anno. Una cifra enorme, comunque alla portata dei diretti interessati: in carriera, dal 1991 al 2012, Schumi ha guadagnato più di un miliardo. Ma certo mai avrebbe immaginato a cosa sarebbe servito, il denaro frutto delle sue memorabili imprese al volante.