Giovedì 18 Aprile 2024

Sacchi non batte lo stress, Acerbi ha vinto sul tumore

Le storie L’ex Ct della nazionale si dimette da coordinatore azzurro, il difensore torna in campo

Francesco Acerbi

Francesco Acerbi

Firenze, 31 luglio 2014 - Sono due vicende umane lontane e diverse fra loro, ma unite dalla scelta dei due protagonisti di raccontarsi a cuore aperto, di mandare in campo l’anima. Arrigo Sacchi, 68 anni, l’allenatore del primo, grande Milan di Berlusconi, il ct azzurro della finale mondiale 2004 persa ai rigori con il Brasile, dà l’addio al calcio. «Ha vinto lo stress, un avversario terribile», ha spiegato. Non è la prima volta che gli succede.

Per lo stesso motivo, aveva già lasciato a Madrid e a Parma. Il suo ultimo incarico, come supervisore federale delle nazionali giovanili dal 2010, non era di quelli particolarmente sotto pressione, ma davanti a motivazioni così personali non resta che prenderne atto: «Non sono stato un bravo padre, ho trascurato mia figlia, non voglio fare lo stesso con la nipotina nata da poco», ha confessato. Anche se Ulivieri una battuta non gliel’ha risparmiata: «Lo stress ce l’hanno quelli che lavorano nelle concerie di Santa Croce, comunque sia Sacchi va rispettato e ringraziato».

Buona pensione, allora, a Sacchi. E un bentornato, in coro, a Francesco Acerbi. Il difensore del Sassuolo, 26 anni, dopo un anno di cure e quattro cicli di chemioterapia è guarito da un tumore al testicolo e può riprendere a giocare. «Ho sconfitto quella cosa, e ora sogno la nazionale», la sua gioia. Più che un messaggio per il prossimo ct, una speranza per tanti.