Mercoledì 24 Aprile 2024

Romandia, nella neve vince Kung. Sfuma la dedica di Grivko a Scarponi

Lo svizzero della Bmc piega in uno sprint a due l'ucraino della Astana, amico dello sfortunato Michele scomparso sabato; terzo Colbrelli, mentre Felline difende la maglia gialla

Stefan Kung si impone davanti a Grivko sul traguardo di Bulle (Getty Images)

Stefan Kung si impone davanti a Grivko sul traguardo di Bulle (Getty Images)

Bulle (Svizzera), 27 aprile - Voleva dedicare la vittoria allo sfortunato Michele Scarponi per tanti anni suo compagno di squadra, Andriy Grivko, ma alla fine il ragazzo di Crimea diventato toscano di adozione ha dovuto arrendersi al più giovane Stefan Kung sul traguardo della seconda tappa del Giro di Romandia. L'ucraino della Astana e lo svizzero della Bmc sono gli unici due superstiti della fuga a quattro che ha condizionato la giornata, ancora una volta segnata dal maltempo, con addirittura qualche fiocco di neve sul percorso che ha indotto gli organizzatori ad abbassare la partenza da Champéry ad Aigle. Dopo essersi studiati negli ultimi 2 km, Grivko e Kung hanno conservato sul gruppo un margine di pochi secondi che si è comunque rivelato sufficiente a giocarsi la vittoria, mentre alle loro spalle Sonny Colbrelli ha messo in fila il plotone assicurandosi il terzo posto e un altro italiano, Fabio Felline, ha conservato la maglia gialla conquistata grazie al successo nel prologo di martedì.

La corsa si è dunque risolta in uno sprint a due ma, come detto, ad animare la tappa erano stati in quattro: primo dei fuggitivi a saltare è stato il belga Sander Armée, sfilatosi volutamente una volta raggiunto l'obiettivo di mettere in cascina i punti ai gpm, consapevole che la sua presenza nell'attacco - essendo distante appena un paio di minuti da Felline - ne avrebbe compromesso le possibilità di successo. Frederik Veuchelen, suo connazionale, ha invece alzato bandiera per effetto dello scatto piazzato da Grivko a 4 km dall'arrivo, al quale solo Kung ha saputo rispondere. Vuoi per la buona condizione dimostrata con quella mossa, vuoi per la motivazione extra data dal desiderio di rendere omaggio a Scarponi, vuoi anche perché dal 1 maggio scatterà per Grivko una squalifica di 45 giorni a causa del cazzotto rifilato a Kittel durante il Dubai Tour di inizio stagione, a quel punto sembrava davvero tutto apparecchiato per una vittoria del 33enne portacolori dell'Astana. Grivko aveva anche avuto l'astuzia di far passare Kung ai 500 metri, costringendolo in questo modo a lanciare la volata dalla prima (e più scomoda) posizione, ma nemmeno questa accortezza gli è stata sufficiente: perché le gambe migliori, alla fin fine, erano quelle dello svizzero di dieci anni più giovane, che ha tenuto così tranquillamente a bada la rimonta di Grivko ed è andato a prendersi la terza vittoria da professionista, seconda al Tour de Romandie dopo quella di due anni fa a Friburgo, in solitaria.

Domani un'altra tappa analoga, con partenza e arrivo a Payerne ed in mezzo tanti saliscendi, ma un finale più semplice; la vera sfida, per Felline, sarà quella di tenere duro nell'arrivo in salita di sabato a Leysin al cospetto di Chris Froome e Richie Porte, per poi giocarsela alla pari nella cronometro finale di Losanna. Al Tour de Bretagne, nell'estremo nord-ovest della Francia, ha invece conquistato il terzo successo stagionale il velocista azzurro Jakub Mareczko, già a segno a febbraio in due tappe del Tour de Langkawi e, soprattutto, medaglia di bronzo al mondiale under 23 dell'anno scorso a Doha.