Venerdì 19 Aprile 2024

Roma, Totti dedica una lettera d amore ai colori giallorossi

Il Capitano ricorda il "no" al Milan e la tentazione Real Madrid

Francesco Totti (La Presse)

Francesco Totti (La Presse)

ROMA, 31 agosto. Nel giorno della chiusura del calciomercato, non esattamente florido per la Roma, il Capitano Francesco ha pubblicato una lunga "lettera d'amore" la sua Roma. I giallorossi non stanno attraversando un periodo facile. L'eliminazione dalla Champions e l'inizio stentato in campionato fanno il paio con quella che sembra essere una lenta transizione da una Roma del passato, quella rappresentata da Totti e De Rossi che aveva forti legami con la tradizione del mondo giallorosso, e quella del futuro più cosmopolita e che pensa allo stadio di proprietà come volano per proiettarsi nel domani.  Occorre ricordare che la Roma quest'anno rischia di perdere entrambi i suoi "Capitani" perché anche Daniele De Rossi è in scadenza di contratto e queste diatribe con l'allenatore, molto vicino alla società, non fanno altro che allontanare ancor di più il numero 16 che, tra l'altro, non ha mai nascosto di essere attratto da un'esperienza all'estero, magari negli Stati Uniti.

TOTTI: "QUANDO MIA MADRE DISSE "NO" AL MILAN". Nella sua missiva Totti ripercorre tutte le fasi della sua carriera, dalla passione giovanile, al "no" a una grande squadra come  il Milan passando per il debutto all'Olimpico e la gloria.  "Quando sei un bambino a Roma, ci sono solo due possibili scelte: o sei rosso, o sei blu. Roma o Lazio. Ma nella nostra famiglia, di scelta ce n’era una sola. Sfortunatamente non ho conosciuto mio nonno perché morì quando ero piccolo. Ma mi lasciò un grande regalo. Per mia fortuna, mio nonno Gianluca era un tifosissimo della Roma, e ha trasmesso quell'amore a mio padre, che lo ha trasmesso a mio fratello e a me. Il nostro amore per la Roma era qualcosa che ci portavamo. La Roma era più di una squadra. Era parte della nostra famiglia, il nostro sangue, le nostre anime". E' questa la ragione per la quale la famiglia di Francesco disse "Mi dispiace, no, no" alla richiesta del Milan di Berlusconi, quello degli anni '90 che macinava Champions League e campionati, di portare il piccolo Francesco a Milanello.  Una rinuncia grande ma che è stata ripagata da soddisfazioni ancora più grandi: "Quando entrai in campo per la prima partita ero sopraffatto dall'orgoglio di giocare per la mia casa. Per mio nonno. Per la mia famiglia. Per 25 anni la pressione non è mai cambiata".

TOTTI: "IL REAL MADRID E' STATA L'UNICA TENTAZIONE". Totti non nasconde anche qualche tentennamento quando a chiederlo, da calciatore ormai affermato e fresco vincitore di uno scudetto, fu il Real Madrid. "C'è stato un momento, 12 anni fa, in cui pensai di andare al Real Madrid. Quando una squadra di successo, forse la più forte al mondo, ti chiede di andare, pensi a pensare a come la tua vita potrebbe essere altrimenti. Parlai col presidente e quello fece la differenza. Ma alla fine, parlai con la mia famiglia che mi ricordò cos'è la vita. Casa è tutto. Per 39 anni, Roma è stata casa mia. Per 25 anni come calciatore, Roma è stata casa mia".