Roma, Tor di Valle: il 61% dei romani vuole lo stadio

Grillo: "Roma sta rinascendo, Virginia vai avanti così, sei una roccia"

Progetto Stadio della Roma (La Presse)

Progetto Stadio della Roma (La Presse)

Roma, 21 febbraio 2017. Ieri pomeriggio si è tenuta un'importante riunione tra Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Virginia Raggi. "Parleremo di questa città meravigliosa e dei progressi che stanno facendo" - ha detto Davide Casaleggio prima di incontrare il sindaco di Roma. Tra i temi oggetto del confronto anche la costruzione del nuovo stadio della Roma che proprio ieri ha rischiato un nuovo stop a causa dell'intervento della Soprintendenza Capitolina che ha avanzato l'ipotesi di dichiarare la zona dell'ippodromo di Tor di Valle di interesse culturale. "Ho visto che state facendo tantissime cose. Roma sta finalmente rinascendo: si iniziano a vedere i risultati” - ha detto il leader del M5S Beppe Grillo lasciando il vertice - "Virginia sei una roccia, la macchina si è finalmente avviata". 

ITALIA NOSTRA. Intanto Italia Nostra Roma, una delle associazioni più contrarie al progetto presentato da Parnasi e Pallotta, ha indicato quattro siti alternativi a quello di Tor di Valle per edificare il nuovo impianto. "Torre Spaccata, Pietralata, Capolinea Anagnina e Tor Vergata, due aree private e due aree pubbliche" - si legge nella nota dell'associazione - "Tra i tanti siti possibili abbiamo individuato quelli della zona Est perché Roma ha, proprio in quella zona tra Tiburtina, Collatina Prenestina, Casilina e Tuscolana, una immensa e sofferente periferia di un milione di abitanti".

SONDAGGIO UTR. Lo stadio, però, se non piace alle associazioni che curano il paesaggio dell'Urbe e lascia qualche dubbio alla Giunta comunale, piace molto ai romani. Secondo un sondaggio commissionato da UTR (Unione Tifosi Romanisti Onlus) il 61% dei cittadini di Roma è favorevole alla realizzazione del progetto Stadio della Roma-Tor di Valle perché l’opera è vista come una grande opportunità di sviluppo economico e di rilancio urbanistico per la città. Tra gli aspetti positivi quello di maggior rilievo è la ricaduta occupazionale. Il 75% dei sostenitori intervistati, infatti, ritiene che la realizzazione dello stadio porterà benefici economici per tutta la Capitale, e l'86% traduce questi benefici in nuovi posti di lavoro.

PAPALIA. Sulle prese di posizione della Soprintendenza è intervenuto anche Gaetano Papalia, membro della società che ha venduto i terreni a Parnasi. "Nella lettera della Soprintendenza, ‘si fa riferimento a dichiarazione di interesse culturale per la tribuna e per il sedime della pista delineata da percorsi’" - dice all'agenzia Dire - "Passi per la grandiosa opera di Lafuente, la richiesta di rilevanza culturale riguarda il sedime della pista. Che non esiste più. Ora c’è solo la strada. Inoltre la pista non fu progettata da Lafuente ma da un ingegnere austriaco che faceva strade, poi si è messo a progettare piste di trotto e galoppo. Oggi la pista è una linea immaginaria: perché il vincolo? Perché si proietta verso l’area dov’è previsto lo stadio. Avranno pensato: ‘Inventiamoci che la pista è un bene culturale e il vincolo lo portiamo al limite. Il vincolo non può esistere al mondo. La pista è fatta di sassi, di materiale come tufo, sabbia di fiume".