Sabato 20 Aprile 2024

Roma meraviglia, cinque gol al Cska. Gervinho formato Champions

Monologo giallorosso all'Olimpico con quattro gol in mezz'ora: l'argentino sblocca prima di infortunarsi, l'ivoriano firma una doppietta. Segnano anche Maicon e Florenzi. Nel finale accorcia Musa

Gervinho e Iturbe protagonisti con il Cska (Ansa)

Gervinho e Iturbe protagonisti con il Cska (Ansa)

Roma, 17 settembre 2014 - Cinque gol per rompere l'emozione del debutto e godersi l'aria della Champions League. La Roma asfalta i deboli russi del Cska Mosca e brinda nel migliore dei modi il ritorno, dopo tre anni di assenza, nell'Europa dei grandi. Grandi lo sono anche Iturbe e Gervinho, autentiche forze della natura che viaggiano a velocità doppia rispetto a compagni e avversari e incantano i 45mila dell'Olimpico. L'argentino ci mette sei minuti per spaccare la partita e bagnare con un gol di giustezza l'esordio europeo prima che un guaio muscolare lo escluda dalla partita. L'ivoriano è invece un treno che non conosce fermate: suo il raddoppio e il quarto gol che arriva dopo il 3-0 di Maicon. Succede tutto in mezz'ora e la partita non ha storia. Nel 5-1 finale va a segno anche Florenzi e Musa che firma il gol bandiera per il Cska. Manca la firma di Totti per completare la festa, rovinata dai 'soliti' tifosi: due russi feriti fuori dallo stadio (uno accoltellato), momenti di tensione anche nel settore ospiti. 

La partenza dei giallorossi è da urlo. Trascinati da un Olimpico formato Colosseo i ragazzi di Garcia si trasformano in gladiatori assetati di vittoria. Dopo solo due minuti Berezutski sfiora l'autogol ed al sesto è gia tripudio giallorosso. Gervinho illumina in verticale per Iturbe che elude il tentativo di fuorigioco russo e fredda Akinfeev con un preciso sinistro. Il Cska è come un pugile colpito a freddo e barcolla. Ad assestargli il secondo cazzotto, soli quattro minuti dopo, è ancora la premiata ditta Iturbe-Gervinho. Questa volta tocca all'ex Verona servire nel cuore dell'area di rigore l'ivoriano che, in mezzo a due difensori, di punta insacca alle spalle di Akinfeev. Il Cska potrebbe rientrare in partita al 15' ma Doumbia, involatosi in contropiede solitario dalla metà campo, si fa ipnotizzare da De Sanctis. E la parola fine sulle speranze, pur flebili, dei russi.

Cinque minuti dopo infatti a mandare i titoli di cosa ci pensa Akinfeev. Il portiere del Cska, non nuovo a 'papere' come già accadutogli durante il Mondiale, non trattiene una conclusione potente ma tutt'altro che irresistibile di Maicon sotto gli occhi perplessi del suo commissario tecnico Fabio Capello, in tribuna insieme ad Antonio Conte. L'Olimpico trema al 25' quando Iturbe chiede il cambio per un problema muscolare, al suo posto Florenzi, ma è un attimo. A riportare alle stelle l'entusiasmo ci pensa Gervinho. Al 31' l'ivoriano, il migliore in campo per distacco, trafigge in diagonale Akinfeev su preciso assist di Totti per il più classico dei 'game, set and match' di stampo tennistico. La ripresa prosegue come era finita la prima frazione. Roma avanti e Cska alle corde. A confezionare la 'manita' giallorossa è Ignashevich che completa la serata da incubo di tutto il reparto difensivo russo con un autogol di testa nel tentativo di anticipare Florenzi su cross di Torosidis.

Il resto è pura accademia con applausi per tutti. A scaldare l'atmosfera solo il lancio di fumogeni dei tifosi del Cska verso il settore occupato dai giallorossi a metà ripresa che costringe l'arbitro a sospendere la gara per circa un minuto prima dell'intervento delle forze dell'ordine che riporta la calma nello stadio. La Roma si rilassa nel finale e consente a Musa di segnare la rete della bandiera per i russi. Probailmente ce ne sarebbe pure una seconda su tiro da fuori di Milanov e palla che colpisce la traversa e finisce all'interno della porta ma la terna non se la sente di convalidare. I giallorossi terminano in dieci per l'uscita dal campo anticipata di Astori, problema al ginocchio, ma i 40mila dell'Olimpico sembrano non accorgersene.